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Iraq, armi ai curdi: arriva il Sì delle Commissioni Esteri e Difesa

ROMA. Le commissioni Esteri e Difesa della Camera hanno dato il via libera alla risoluzione che sostiene l'invio di armi ai curdi contro l'Isis. Il sì delle Commissioni giunge con 56 voti favorevoli e 12 contrari. Lo si apprende da un tweet del deputato Pd Khalid Chaouki, presente al voto. Luce verde, quindi, dal parlamento all'invio di armi italiane.

Il sì delle commissioni è stato anticipato via Twitter mentre i membri delle commissioni sono ancora riuniti per votare, evidentemente, le altre due risoluzioni presentate da M5s e Sel entrambe contrarie all'invio di aiuti militari italiani ai curdi. Ad essere passata è invece la risoluzione, fatta propria dai presidenti delle commissioni, che sostiene il governo nell'iniziativa di inviare armi per contrastare l'Isis in Iraq.


«L'Europa non è solo spread e vincoli. È nata per difendere una certa idea di mondo e di
dignità dell'uomo. Ecco perchè siamo qui oggi a Erbil». Così Matteo Renzi, su twitter, spiega il senso della sua missione-lampo oggi in Iraq.


L'Europa deve essere nei posti come in Iraq dove la democrazia è messa in pericolo. Anche nell'incontro con Haidar Al Abadi, il premier incaricato di formare un nuovo governo in Iraq, il presidente del Consiglio Matteo Renzi sottolinea, secondo fonti governative, il ruolo centrale che l'Europa deve avere. È importante, per Renzi, individuare una strategia chiara per far uscire l'Iraq dalla violenza e nell'incontro ha sottolineato come il nuovo governo può essere un'opportunità.  La conversazione tra i due primi ministri è stata, spiegano sempre fonti italiane, concentrata sui temi della sicurezza e della lotta al terrorismo con riferimento anche alla drammatica decapitazione del giornalista americano Foley per mano dei jihadisti


Iraq spera di avere «le migliori relazioni» in particolare «con i Paesi dell'Unione europea» e «spera che questi Paesi lo aiuteranno nella sua guerra contro le  bande terroriste». Lo ha detto il primo ministro incaricato Haidar al Abadi incontrando oggi a Baghdad il presidente del Consiglio. Al Abadi ha parlato anche delle minoranze perseguitate dallo Stato islamico (Isis), tra cui cristiani e Yazidi. «Seguiamo quotidianamente la loro situazione per andare incontro ai loro bisogni - ha detto il premier incaricato - e la comunità internazionale deve aiutarci in questo». Al Abadi ha infine espresso l'auspicio che «le relazioni bilaterali tra Iraq e Italia godranno di ulteriori sviluppi nei campi politici, della sicurezza, dell'economia e del commercio».



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