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Governo, tagli da 4 miliardi e mezzo sulle forniture agli uffici pubblici

Dalle stampanti all’energia elettrica. Il piano Cantone-Cottarelli punta a un risparmio tra i 6 e i 7 miliardi in un anno attraverso i tagli sugli acquisti per la pubblica amministrazione.

ROMA. Dalle stampanti all’energia elettrica. Il piano Cantone-Cottarelli punta a un risparmio tra i 6 e i 7 miliardi in un anno attraverso i tagli sugli acquisti per la pubblica amministrazione. Soldi che servirebbero a confermare nel 2015 il bonus da 80 euro, ed eventualmente ritoccarlo a vantaggio delle famiglie numerose. 
Secondo un calcolo, già 4 miliardi e mezzo potrebbero essere risparmiati attraverso il rispetto delle regole. Tanto vale lo scostamento dei contratti firmati ogni anno dalla pubblica amministrazione rispetto ai cosiddetti prezzi di riferimento della Consip, la società del ministero dell’Economia che si occupa proprio degli acquisti per gli uffici pubblici. Per la maggior parte delle forniture Consip indica dei parametri di qualità/prezzo che dovrebbero essere rispettati anche dall’ente pubblico che preferisce comprare per conto proprio. Dovrebbero. 
E poi c’è il capitolo sull’accorpamento delle centrali d’acquisto. Oggi sono oltre 30 mila, scenderanno a circa 200 secondo la logica che sui grandi contratti si riescono a spuntare prezzi migliori. Il piano Cottarelli indicava un massimo di 30/40 centrali ma quel numero riguarda solo i maxi-appalti, al di sopra di una soglia ancora da decidere che potrebbe essere fissata a 5 milioni di euro. In questo caso a passare attraverso le nuovi grandi centrali - tra le quali la stessa Consip e quelle regionali - sarebbero 3 mila forniture l’anno. Sotto ci saranno le centrali uniche di committenza, che dovranno servire più Comuni evitando la frammentazione di oggi e che alla fine saranno tra 100 e 150. 

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