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Serradifalco, guerra sul parcheggio
Il sindaco: c’è chi specula

SERRADIFALCO. Il sindaco Giuseppe Maria Dacquì denuncia un presunto tentativo di "speculazione edilizia" e accusa il gruppo Generazione democratica del Pd di aver "perseguito gli interessi dei privati, anziché pubblici" nella vicenda del parcheggio di via Volpe. Il tutto nel giorno in cui gli uffici danno esecuzione a una sentenza del Tar, fissando in meno di 39 mila euro l'indennizzo da pagare alla "ditta Alaimo" ex proprietaria del terreno. Afferma il primo cittadino: "È grave il comportamento politico assunto dall'ex assessore Francesco Valenti che lo scorso anno adombrò sospetti palesemente infondati sull'operato degli uffici nella procedura di acquisizione del parcheggio. Valenti e il gruppo di Generazione democratica all'epoca assunsero posizioni del tutto inconciliabili con gli interessi preminenti dell'ente pubblico, mostrando di contro di essere più prossimi alla tutela degli interessi privatistici che venivano in rilievo.
Il comune ha perseguito l'interesse pubblico. L'ex assessore è stato più prossimo alle considerazioni di parte, fra l'altro infondate, della ditta". Secondo il sindaco Dacquì, infine, "si chiude un altro importante capitolo della vicenda del parcheggio di via Volpe oggetto di una speculazione immobiliare stroncata a distanza di più di trent'anni dal suo concepimento".
Replica l'ex assessore Valenti: "Quanto afferma il sindaco non è assolutamente vero. Non volendo approvare una delibera a occhi chiusi, ho soltanto posto alcune domande su una vicenda ventennale e, anche per questo, poco chiara. Tant'è che gli uffici non sono stati in grado di fornire risposte seduta stante, ma dopo tempo. Momento in cui, non ho esitato afirmare una presa d'atto. Il sindaco, invece, sembra ritenere che una delibera vada approvata anche quando si di essa si nutrono perplessità". Replica la "ditta Alaimo": "La vicenda non è assolutamente chiusa.
Il provvedimento adottato dal comune apre autentiche autostrade cui si dovrà rispondere amministrativamente, civilmente e penalmente. Se il sindaco, però, ritiene di essere riuscito a indurre a un'errata valutazione chi aveva avuto assegnato il compito di stimare l'area nella quale sorge il parcheggio, fornendo notizie contraddittorie, continui pure a crogiolarsi nel suo brodo".

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