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Bomba d'acqua nel Trevigiano, quattro morti

TREVISO. Morte e distruzione la notte scorsa  nel trevigiano, dove una 'bomba d'acquà si è abbattuta con  tutta la sua potenza nella zona di Refrontolo, facendo tracimare  un piccolo torrente, il Lierza, che ha spazzato via in pochi  istanti persone, strutture, automobili, durante una festa  paesana affollata di gente. Il bilancio è tragico, e ancora  provvisorio: 4 i morti, almeno una ventina di feriti, dei quali  uno grave. Solo due delle vittime sono già state identificate.  Si tratta dei trevigiani Maurizio Lot, 52 anni, di Farra di  Soligo, e Giannino Breda, 67, di Sernaglia della Battaglia.    


Il disastro è avvenuto poco prima della mezzanotte. La  piccola località del Molinetto della Croda - luogo frequentato  dai turisti, anche per il famoso e antico mulino ad acqua - è  stata colta all'improvviso dalla potenza del fortunale. Una  pioggia battente che nel giro di qualche decina di minuti ha  ingrossato a dismisura tutti i corsi d'acqua, tra cui il Lierza,  vicino al quale era in corso la «Festa degli Omeni» con un  centinaio di persone. Mentre tutti cercavano riparo c'è stata la  tracimazione del torrente, che ha trasformato la strada in un  fiume, portando via tende, stand, auto e persone. I soccorsi  sono apparsi subito difficili, perchè la zona sulle colline  trevigiane è relativamente isolata e con una viabilità  ristretta. Su Refrontolo sono state convogliate in breve squadre  dei Vigili del fuoco, carabinieri, medici e infermieri del Suem  118 con tutte le ambulanze disponibili, uomini del Soccorso  Alpino del Veneto. Ora si stanno perlustrando anche le aree  contigue dove sono state trascinate cose e automobili per  verificare che non vi siano altre persone coinvolte. Il  presidente del Veneto Luca Zaia, tenutosi in contatto fin da  subito con i soccorritori, si è recato poco fa sul luogo del  disastro.  Contemporaneamente i vigili del fuoco si sono dovuti portare  anche nella vicina Cison di Valmarino, località Rolle, per una  frana che ha bloccato la strada impedendo il rientro a casa di  150 persone che rientravano dalla festa di Refrontolo.   

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