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Ars, Ardizzone al contrattacco: ecco i nostri tagli

PALERMO. “Nel corso della sedicesima legislatura l’Ars concretizzerà risparmi per 71,3 milioni. I costi dei deputati subiranno un taglio di 40 milioni e quelli per il  personale vedranno una riduzione di 27 milioni. La Regione, a sua volta, ci ridurrà di 13 milioni i trasferimenti ordinari”: lo ha detto il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone durante una conferenza stampa.
La massima carica del  Parlamento ha attaccato la stampa nazionale per “la campagna contro l’Ars, che non è l’Assemblea più costosa d’Italia né quella che si è adeguata più tardi alle norme nazionali in tema di spending review. Siamo sotto attacco da parte della stampa nazionale ma le notizie non vengono riportate correttamente. Anche la stampa locale non è attenta e puntuale”. Il presidente dell’Ars ha sfidato i giornalisti della stampa nazionale a un confronto pubblico: “Dimostrerò a giornalisti che pontificano dal comodo delle loro ville che abbiamo fatto tagli di cui andar fieri. Dico no all’istigazione all’odio sociale”.
Ardizzone ha anche illustrato il taglio sulle pensioni di deputati e  funzionari dell’Ars: “Nel corso della legislatura il taglio comporterà risparmi per 8 milioni e 600 mila euro. Il contributo di solidarietà sarà del 6% annuo per le pensioni più basse (fino a 91.251 euro annui), del 12% per quelle che valgono fino a 130 mila euro e del 18% per quelle che oltrepassano i 195 mila euro. Il tutto avrà decorrenza dall’inizio dell’anno in corso”.
Ardizzone ha rivendicato le misure adottate sul personale nel corso del suo mandato “a
cominciare dall’imposizione di un tetto da 240 mila euro, in linea con quanto deciso da Renzi a livello nazionale”.
Il presidente dell’Ars ha anche annunciato che la Corte dei Conti “ha azzerato le contestazioni sui dipendenti stabilizzati che erano state fatte a carico dei gruppi parlamentari”. Dunque non ci saranno conseguenze per il personale interessato.
Il presidente dell’Ars ha ammesso che ancora qualche misura sarà necessaria: “Ci sono ancora cifre consistenti, che non reggono più. Ci sarà una fase in cui le fasce basse guadagneranno quanto il presidente dell’Ars. Dovremo aggiustare il quadro. Ma nessuno pensi di cancellare lo Statuto, troverà in me in muro”.
Applicati da subito i tagli al personale, scatta ora la fuga dall’Ars per  evitare la riduzione delle buste paga. Ancora Ardizzone: “Circa 10-12 dirigenti dell’Ars lasceranno gli uffici grazie alla pre-Fornero, cioè ai parametri in vigore prima della riforma del 2012. E’ una possibilità prevista dalla legge. So che così eviteranno il taglio degli stipendi. So che ci saranno polemiche per i baby pensionati dell’Ars perché c’è chi andrà via a 52 o 53 anni. Ma avevano maturato i requisiti e in ogni caso in questo modo ringiovaniamo i quadri dirigenti dell’Ars. Resta il fatto che abbiamo fatto tagli precisi ed efficaci e che ora il segretario generale non potrà guadagnare più di 240 mila euro, senza alcun bonus aggiuntivo”.

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