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Sportellisti: c’è il bando per 1.800, ma è bufera

Al via la selezione per il reimpiego. Ma i sindacati: «Accordi non rispettati». Chieste le dimissioni del presidente del Ciapi. Istanze on line entro un mese: il concorso si svolgerà per titoli e non sarà richiesta la laurea. I precari svolgeranno orientamento al lavoro per 6 mesi

PALERMO. Il nuovo conto alla rovescia è iniziato ieri: gli ex dipendenti degli sportelli multifunzionali, una branca della formazione che per anni si è occupata di orientamento al lavoro, avranno trenta giorni di tempo per partecipare al concorso che mette in palio oltre duemila contratti di sei mesi. Si tratta di una vera e propria selezione pubblica per titoli ed esami che comunque, grazie ai requisiti richiesti (iscrizione all’albo dei formatori ed esperienze nel settore) dovrebbe assicurare il posto ai soli 1.800 lavoratori circa rimasti senza un contratto dopo la scadenza dei progetti di orientamento al lavoro ai quali avevano preso parte. Al termine dei progetti, infatti, gli enti di provenienza non sono stati più in grado di riprenderli in carico e questa platea di formatori è rimasta disoccupata. La soluzione di governo e sindacati è arrivata col programma europeo «Garanzia giovani», per favorire l’occupazione giovanile: i 1.800 saranno impiegati a supporto del progetto e dei centri per l’impiego. L’ente che li assorbirà sarà ancora una volta il Ciapi di Priolo, che sia il governo sia una legge recentemente approvata dall’Ars hanno autorizzato a sostituirsi di fatto agli enti di formazione per prendere in capo il personale in esubero.
Il Ciapi però in questi giorni avrebbe agito in autonomia rispetto alle indicazioni di governo e sindacati, che adesso chiedono la «testa» del presidente, l’ex parlamentare della Margherita, Egidio Ortisi. Il primo bando pubblicato dall’ente era stato già contestato, tanto che l’assessorato guidato da Giuseppe Bruno ha dovuto predisporne un altro, che è stato pubblicato ieri in Gazzetta. Ma anche questa volta i sindacati vanno all’attacco. «Abbiamo fatto di tutto per raggiungere un compromesso sulle questioni più rilevanti - dice Giuseppe Raimondi della Uil Scuola - abbiamo chiesto ai lavoratori di rinunciare a pezzi consistenti di retribuzioni pur di assicurare il lavoro per il futuro, ma non possiamo accettare il metodo di chi raggiunge al tavolo un accordo e l’indomani lo rinnega andando anche contro la volontà dell’Ars e della stessa amministrazione regionale. Il presidente del Ciapi di Priolo, che ha minacciato più volte di dimettersi lo faccia pure, e il governo regionale nomini immediatamente il nuovo consiglio di amministrazione». Forti critiche anche dalla Cisl, che per voce di Giovanni Migliore spiega come «il bando doveva prevedere la possibilità di prorogare i contratti e non lo ha fatto. E rispetto all’accordo doveva limitarsi a prevedere esperienza in materia del lavoro, senza alcun vincolo temporale di due anni. Infine, per la Cisl Scuola è imprescindibile l’avvio contemporaneo dell'intera platea. Senza queste modifiche valuteremo negativamente il bando».
Il bando accoglie comunque alcune richieste dei sindacati rispetto al precedente avviso. In particolare, scompare il possesso della laurea che era richiesto per tutti i profili. Ma questo non è bastato e la polemica continua. L’ultimo caso riguarda un altro progetto avviato presso il Ciapi di Priolo, quello denominato «Prometeo» per accogliere i licenziati degli enti in crisi o finiti in inchieste giudiziarie. L’ente ha convocato gli operatori per assegnare la sede lavorativa, scatenando l’ira del personale: «Avevamo chiesto che per la Sicilia occidentale i lavoratori fossero ricevuti a Palermo - spiega Raimondi - e invece ancora una volta il Ciapi ha agito diversamente costringendo persone che da mesi non ricevono uno stipendio a spostarsi fino a Priolo». 
Per i lavoratori intanto è scattato l’iter per partecipare alla selezione. Le domande andranno presentate on line sul sito www.ciapiweb.it, dove dovranno compilare un modulo e inserire il proprio curriculum. Quindi dovranno superare una prova d’esame rispondendo a un questionario a risposta multipla di dieci domande che verrà predisposto da una commissione esaminatrice.

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