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Piano giovani, un paracadute per gli iscritti: ecco come mettersi in regola per un tirocinio

PALERMO. Chi sta partecipando al bando per i tirocini retribuiti e non ha i requisiti, può regolarizzare la propria posizione anche cancellandosi dal sito e inserendo nuovamente i propri dati: la Regione siciliana fa così chiarezza sull’avviso per duemila tirocini in azienda pagati 500 euro al mese per sei mesi, con possibilità di assunzione al termine della pratica. La novità è che adesso tutti potranno sanare la propria iscrizione in vista del primo agosto, quando saranno a disposizione altri 800 posti.
Ecco come stanno oggi le cose sul primo bando del piano giovani, l’iniziativa dell’assessore alla Formazione, Nelli Scilabra, per favorire l’occupazione degli under 35. Dal 27 giugno scorso le aziende hanno iniziato a inserire le proprie offerte di lavoro sul sito www.pianogiovanisicilia.com. Dal 13 luglio è toccato invece ai giovani dai 25 ai 35 anni non compiuti registrarsi e inserire il proprio curriculum. Ma il portale richiede tra i requisiti il possesso di due certificati rilasciati dai centri per l’impiego: il primo è la Did, la certificazione di immediata disponibilità al lavoro che in pratica attesta lo stato di disoccupazione, mentre il secondo è il patto di servizio, un accordo tra ufficio e disoccupato sulle azioni da intraprendere per trovare un lavoro.
Il meccanismo di selezione prevede che azienda e candidato si possano contattare a vicenda attraverso un motore di ricerca interno. Se il tirocinante trova una buona offerta di lavoro e se l’azienda ne apprezza il curriculum, allora entrambi possono aderire al progetto siglando una sorta di pre-contratto. Le prime 800 adesioni sono state raggiunte il 13 luglio in poche ore. Prima di iniziare il tirocinio, però, i centri per l’impiego dovranno verificare che giovani e imprese rispettino i requisiti richiesti dal bando e dichiarati al momento dell’iscrizione. Al bando hanno partecipato 20 mila giovani e 10 mila imprese e tantissimi ragazzi hanno scoperto solo all’ultimo momento di non possedere uno o entrambi i documenti. E hanno preso d’assalto i centri per l’impiego. Adesso arriva finalmente il chiarimento del dipartimento del Lavoro, guidato da Anna Rosa Corsello, sulle procedure da seguire per regolarizzare le propria posizione.
Chi fa parte degli 800 giovani che sono stati scelti da un’azienda, per essere in regola doveva possedere al momento dell’iscrizione al sito sia la Did sia il patto di servizio. La Regione sta inviando loro una mail ricordando che senza questi certificati, saranno presto esclusi dal progetto. Per rimediare, e partecipare alle future selezioni, dovranno cancellare il proprio profilo richiedendolo espressamente via mail a [email protected]. Cancellandosi rinunceranno alle candidature, ma eviteranno l’esclusione dal progetto. Per cui alla fine, ottenuti i due certificati, potranno iscriversi nuovamente questa volta con le carte in regola.
Ci sono poi oltre 20 mila ragazzi che non sono tra gli 800 e molti si sono iscritti senza avere tutti i requisiti. Ad esempio c’è chi ha compiuto i 25 anni solo in questi giorni. Ma per partecipare alla selezione del primo agosto possono ancora mettersi in regola. Per farlo, possono recarsi presso uno dei centri per l’impiego per oppure collegarsi al sito internet www.didonline.cosicilia.it. Su questo sito potranno ottenere sia la Did, sia iniziare il percorso per ottenere il patto di servizio. A quel punto, andando sul sito www.pianogiovanisicilia.com, dovranno inserire la data in cui hanno ottenuto il documento mancante e saranno in regola.
I tecnici di Italia Lavoro, la società che gestisce il bando, hanno scoperto poi che circa 400 candidati sono riusciti a «bucare» il sistema: in pratica il 13 luglio, nonostante gli 800 posti a disposizione siano stati esauriti in poche ore, questi utenti sono riusciti ugualmente a firmare un pre-contratto con tanto di certificato rilasciato dal portale. Ma i tecnici in questi giorni stanno contattando questa platea comunicando loro che che quel documento non ha alcun valore.

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