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Manovra-ter, via libera a nuovi contributi: sanatoria per garage e mansarde

Approvata in commissione, la Finanziaria ora arriva in Aula. Tra le novità anche un «salvagente» per i precari della Sanità

PALERMO. Se venisse approvata in aula, i 1800 precari della Sanità verrebbero inseriti nel bacino dei ventimila contrattisti regionali da stabilizzare. C'è il rischio che possano essere riaperti i termini, scaduti nel 2011, per chiedere ai Comuni di trasformare i seminterrati e le verande in «locali ad uso abitativo». C'è di tutto nella Finanziaria ter che, dopo un'ennesima seduta notturna, la commissione bilancio all'Ars ha approvato. Una manovra che si era bloccata nelle ultime ore, sull'articolo 28 del testo, che disponeva una serie di contributi a enti e associazioni. Una «nuova Tabella H». E su quell'articolo erano piovuti decine di emendamenti per cercare di inserire nell'elenco dei nuovi beneficiari. La seduta della commissione ha preso il via addirittura intorno alla mezzanotte, nonostante fosse stata fissata per le 17. Nel frattempo, il governo ha partorito un maxi emendamento che ha raccolto una serie di emendamenti e che ha messo d'accordo tutti, tranne Forza Italia e i grillini che si sono astenuti.
La commissione alla fine ha ampliato i fondi stanziati per l'articolo 28, che sono saliti dai circa 119 a 150 milioni di euro. Soldi che finanzieranno da un lato la cosiddetta Tabella H e tutta una serie di enti regionali e teatri. Un aumento di risorse che ha permesso di trovare l'accordo nella maggioranza e di inserire nuovi enti che in un primo momento erano stati esclusi. Come il Banco alimentare (300 mila euro), il Banco opera di carità (200 mila), le tre università di area cattolica Facoltà pontificia teologica (198 mila), lo Studio teologico San Paolo di Catania (142 mila), il San Tommaso di Messina (67 mila). «Ripescati» anche la fondazione Whitaker (400 mila) e il Coppem (300 mila).
Stanziati, poi, 7 milioni 650 mila euro per le spese correnti delle Province che dovrebbero essere abolite e 150 mila euro per l'Ente luglio musicale trapanese. Tutti questi enti verranno, quindi, finanziati direttamente. Le altre associazioni, invece, per avere i finanziamenti dovranno partecipare ai bandi degli assessorati di riferimento. La Fiumara d'Arte di Antonio Presti aveva già detto no allo stanziamento dei fondi tramite lo strumento della «Tabella H», mentre vengono cancellati i finanziamenti per il buono scuola. Norme che fanno alzare le barricate dell'opposizione. Forza Italia ha chiesto l'invalidazione della seduta e con Marco Falcone e Vincenzo Figuccia parla di «politica clientelare che ha preso il sopravvento».
Ma non c'è solo la Tabella H. Nel maxiemendamento c'è una norma del Megafono che estende le risorse del fondo regionale per l'occupazione alla contrattualizzazione dei precari delle aziende ospedaliere universitarie. Un altro emendamento del Pd inserisce nel precariato da stabilizzare 150 persone a progetto negli enti regionali, che dovrebbero essere equiparati ai precari degli enti locali. Ma il Partito democratico, con Giuseppe Lupo e Giovanni Panepinto, difende la manovra perché «salvaguarda l'occupazione grazie al credito d'imposta e finalmente considera come lavoratori e non come fannulloni i forestali», pur dicendo «no alla norma che rifinanzia per un milione e mezzo il mercato ortofrutticolo di Catania, mai entrato in funzione».
Il tema del giorno è un emendamento, a firma di Roberto Clemente (Cantiere popolare), che consentirebbe di prorogare al 2014 i termini, chiusi nel 2011, per poter chiedere ai Comuni di regolarizzare mansarde e sottotetti e trasformarli in «locali ad uso abitativo. Non c'è alcun rischio sanatoria, si tratta di corpi aggiuntivi già esistenti», replica Clemente. Resta, però, lo scoglio degli uffici della Presidenza, che potrebbero considerare inammissibili alcune norme del maximendamento. Ma il presidente della Regione Crocetta difende «la finanziaria perché innova fortemente, garantisce la solidarietà, riduce gli sprechi e introduce concetti nuovi. Saltano le pensioni integrative e non ci saranno più le pensioni d'oro».
Il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, incalza: «È opportuno un raccordo, i tempi stringono e la manovra va approvata prima possibile, speriamo già entro domenica». Intanto, in aula non sono bastati tre tentativi di votazione per approvare il «rendiconto 2013» della Regione e alla fine al presidente Ardizzone non è rimasto che rinviare la seduta a oggi.

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