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Alla scoperta delle isole a nuoto
In Sicilia è «swimtrekking» mania

Girare gli arcipelaghi utilizzando maschera, boccaglio, pinne e muta, portando con sé tutto il necessario per le escursioni, in un piccolo scafo in vetroresina da trainare

PALERMO. Passeggiate in mare, nuotando intorno alle isole supportati da guide esperte. Ecco cosa è lo swimtrekking. Questa disciplina è nata dall’esperienza di Francesco Cavaliere, che è il presidente dell’associazione sportiva dilettantistica «Swimtrekking», con sede a Roma e fondata nel 1995. «Tutto è nato dalla mia passione per il mare che è stata coltivata quando da ragazzino andavo in vacanza ogni estate alle isole Eolie. Per godermi il mare trascorrevo intere giornate con maschera e boccaglio e giravo l’isola – dice Cavaliere -. Lo spirito era quello di godersi il mare insieme agli amici senza competizione solo con spirito di avventura». Francesco Cavaliere a 33 anni ha deciso di portare avanti il progetto di circumnavigare tutte le 44 isole minori italiane, dal 1993 fino al 2005 dall’Isola d’Elba ad Alicudi. La tecnica che è stata raffinata negli anni è quella di nuotare attorno all’isola portandosi dietro uno scafo di vetro resina «barkino» all’interno del quale viene posto tutto ciò che può servire come viveri, acqua, cellulare, vestiti e kit del pronto soccorso: «L’esperienza è simile a quella delle persone che vanno a fare trekking in montagna e portano dietro uno zaino con tutto il necessario», spiega Cavaliere.
Il Mediterraneo è il mare più adatto per questa disciplina perché ci sono isole che dal punto di vista paesaggistico offrono tanto e si può vivere una esperienza a 360 gradi. «La Sicilia offre arcipelaghi di isole come le Egadi e le Eolie che sono fantastici da esplorare», continua Cavaliere. Il prossimo campo di swimtrekking in Sicilia si svolgerà a Marettimo dal 30 agosto al 6 settembre. Quest’anno c’è un gruppo di 10 persone accompagnate da due istruttori e una guida. La mattina dopo la colazione si decide il percorso che si vuole fare a nuoto e si parte. Non è previsto l’ausilio di barche appoggio. Al massimo una barca può portare il gruppo nel punto dove s’inizia a nuotare, poi si prosegue a nuoto. Si fanno anche delle soste in spiaggia per mangiare e riposarsi e poi si continua a nuoto fino a sera per raggiungere il punto di approdo. Da qui di solito si prosegue a piedi fino all’albergo o al massimo si possono usare, là dove è possibile, i mezzi pubblici per fare ritorno in albergo. L’associazione conta 200 iscritti e 20 istruttori: «Il nostro obiettivo è quello di trovare fondi per poter formare anche istruttori in Sicilia e espandere le nostre attività escursionistiche negli arcipelaghi siciliani», dice Cavaliere. Lo swimtrekking è una disciplina sportiva non competitiva che prevede nel periodo estivo delle escursioni nelle isole più belle del Mediterraneo. Mentre d’inverno le escursioni vengono organizzate nei mari caraibici. Per vivere l’esperienza dello swimtrekking basta iscriversi al sito dell’associazione www.swimtrekking.com e pagare una quota. Il requisito necessario per partecipare alle escursioni è saper nuotare a stile libero, con respirazione laterale, e a dorso. Bisogna anche avere resistenza che viene da un allenamento blando ma costante: quaranta vasche in piscina due volte a settimana, oppure dal running o dal ciclismo. L’attività viene fatta con la muta, la maschera e il boccaglio. «Indossare una muta è un requisito necessario – conclude Cavaliere –, perché ti offre una garanzia di galleggiamento. In caso di crampi o perdita di conoscenza la muta ti permette di rimanere a galla e l’istruttore ha così la possibilità di soccorrere la persona e portarla a terra».

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