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Tour de France, Nibali sempre più in giallo: ora sotto con le Alpi

Il ciclista messinese conserva il primo posto nella prestigiosa corsa a tappe francese. Da venerdì partono le salite che decideranno tutto

PARIGI. Nella tappa che ha segnato l'ennesimo  secondo posto di Peter Sagan (per la quarta volta in questo Tour  al posto d'onore) e la conferma di Vincenzo Nibali in maglia  gialla, il Tour de France ha vissuto la sua giornata meno  esaltante di questa 101ma edizione. Ha vinto in volata il  norvegese Alexander Kristoff, davanti appunto a Sagan, terzo il  francese Arnoud Demare. A ruota tutti gli altri, con lo stesso  tempo. È stata una passeggiata di 185 km, da Bourg en Bresse a  Saint Etienne, in gran parte pianeggiante, con alcune salitelle  poco impegnative, che non ha regalato emozioni agonistiche.   Dopo le tante battaglie dei giorni passati, i corridori ne  hanno approfittato per tirare il fiato in vista delle tappe di  montagna che cominciano domani.    


Anche oggi c'è stato chi ha provato a movimentare la corsa,  ma senza successo: al km zero infatti sono andati in fuga in  cinque, il francese Florian Vachon, lo svizzero Gregory Rast,  l'australiano Simon Clarke, lo spagnolo David De La Cruz (che  poi è caduto e si è ritirato), l'olandese Sebastian Langeveld. I  fuggitivi arrivano a prendere addirittura 5 minuti e mezzo di  distacco dalla maglia gialla, ma non hanno velleità di  classifica e il gruppo li ignora, sapendo che saranno ripresi  prima del traguardo. E così accade.  La maglia gialla Vincenzo Nibali ha fatto una corsa molto  attendista anche oggi, nessuno dei possibili rivali di  classifica lo ha attaccato, e lui è rimasto coperto dai suoi  compagni dell'Astana sempre nelle prime posizioni. «È stata una  giornata non facile - ha dichiarato ai microfoni Rai Nibali dopo  l'arrivo - faceva molto caldo, ma io mi sono abituato presto.  Siamo stati attenti a controllare la corsa, soprattutto nei  tratti con molte curve». In realtà non ci sono stati problemi di  sorta, a parte le solite cadute. Ma oggi non c'era l'asfalto  viscido cui dare la colpa.     


Il Tour entra nel vivo da domani: «ci sono le prime salite  importanti -dice il corridore messinese- i miei avversari  cercheranno di attaccarmi, dovrò difendermi per forza, non ho  scampo. Ma sto bene e sono fiducioso. La squadra sta andando  molto bene, tutti cercheremo di tenere la gara nel migliore dei  modi». Domani sono 100 anni dalla nascita di Gino Bartali, uno che  al Tour ha scritto pagine di storia meravigliosa, e non solo di  storia sportiva. Ginettaccio festeggiò il suo compleanno (era  nato il 18 luglio 1914) con una vittoria di tappa al Tour in ben  tre occasioni: nel 1938 a Marsiglia, nel 1948 a Losanna e nel  1949 a Briancon, in quest'ultimo caso davanti a Coppi. Peccato  che il Tour non abbia ricordato il grande campione italiano. Domani 13ma tappa da Saint Etienne a Chamrousse di 197 km,  con arrivo in salita. 

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