TRAPANI. "I lavori di ristrutturazione del bacino di carenaggio galleggiante sono stati finalmente appaltati, ma sul Cantiere navale di Trapani permane un complessivo disinteresse. Purtroppo, alle legittime e condivise prese di posizione a difesa dell'autonomia gestionale del porto di Trapani non corrisponde lo stesso interesse per il settore della cantieristica". Lo dice il segretario generale della Cgil e della Fiom di Trapani Filippo Cutrona che denuncia, ancora una volta, "il disinteresse di una parte delle istituzioni, della politica e delle forze economiche nei confronti di un importante settore produttivo che rappresenta il volano per lo sviluppo del porto e un'importante realtà occupazionale".
"In questi anni - ha detto Cutrona - nella vertenza del Cnt la Prefettura ha svolto un determinante ruolo a sostegno delle azioni sindacali e dei lavoratori. Stesso interesse non è stato mostrato da altre istituzioni, con in testa il Comune di Trapani, e dalle forze politiche ed economiche che oggi, al di là delle competenze, continuano a esprimere, attraverso il silenzio, indifferenza e poca sensibilità per il cantiere navale che, dopo il sequestro e il fallimento, continua a essere inattivo colpendo duramente il settore della cantieristica e il suo indotto". Per il segretario generale della Cgil "in gioco non c'è soltanto il rilancio del cantiere navale ma il futuro occupazionale dei 42 operai, licenziati dopo il fallimento dell'azienda e per i quali il sindacato chiede la riassunzione".
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