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Loculi abbandonati, scatta la diffida del Comune di Serradifalco

SERRADIFALCO. Prosegue l'operazione di diffida nei confronti dei concessionari di loculi cimiteriali abbandonati avviata dall'assessore Pasquale Lalumia. Non soltanto per "assicurare le condizioni di sicurezza e decoro consono ai luoghi", ma anche per affrontare la "conclamata grave situazione d'insufficienza del cimitero rispetto al fabbisogno del comune", cui non sarebbe possibile provvedere all'ampliamento. Stavolta nel mirino ci sono i loculi concessi ai loro associati dagli ormai disciolti "Circolo combattenti e reduci di guerra" e dal "Circolo agricoltori".
Anche per taluni di questi si è alla ricerca degli eventuali aventi diritto. Dalle ricerche effettuate dagli uffici, infatti, non sarebbe stato possibile "individuare gli eventuali enti o associazioni subentrati ai disciolti circoli, né gli assegnatari dei loculi ancora disponibili". In qualche nicchia, addirittura, nemmeno chi vi sia sepolto. Tanto che la diffida è stata affissa sui manufatti cimiteriali interessati dal provvedimento; oltre che nella bacheca del camposanto e all'albo pretorio del comune. In tutti i casi, se entro sessanta giorni non si provvederà alla manutenzione dei locali in evidente stato di abbandono, saranno revocate le concessioni e le nicchie assegnate passeranno in proprietà del comune. Per poi essere assegnati ad altri, dopo avere proceduto all'estumulazione dei resti mortali per collocarli nell'ossario comune. Pare che già in tanti abbiano manifestato la volontà di subentrare nella concessione, in caso di revoca di quella precedente. Il provvedimento di diffida è stato emanato dall'ufficio tecnico del municipio. Lo che, "a seguito di sopralluoghi e verifiche, ha riscontrato che all'interno del cimitero comunale i loculi costruiti in favore dei propri consociati dalle associazioni "Circolo combattenti e reduci di guerra" e "Circolo agricoltori" sono in stato d'incuria". Pur se, ricorda l'ufficio, "i concessionari devono mantenere a loro spese, per tutto il tempo della concessione, in buono stato di conservazione i manufatti".

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