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"Non ha abbassato i voti", assolta insegnante a Caltanissetta

«Il fatto non sussiste» la motivazione del giudice per tre imputazioni, prescrizione per un quarto capo. Le parti civili avevano chiesto, complessivamente 120 mila euro a titolo di risarcimento dei danni

CALTANISSETTA. Non reggono le accuse per una prof sospettata di avere diminuito i voti a due studentesse. Lo ha sancito l'assoluzione con formula piena incassata ieri dall'insegnante del «Ruggero Settimo» Angela Baiomazzola difesa dagli avvocati Giacomo Butera e Dino Milazzo) tirata in ballo per le ipotesi di falso materiale in atto pubblico. «Il fatto non sussiste» la motivazione alla base del pronunciamento assolutorio per tre capi d'imputazione, «non doversi procedere» per prescrizione per un quarto episodio. Questo il pronunciamento emesso dal giudice Antonia Leone - accolto con grande soddisfazione dalla prof e dai difensori - mentre il pm Ines Termini aveva chiesto la condanna a un anno e tre mesi.
La docente di storia e filosofia è finita in giudizio sull'onda della denuncia presentata da due sue ex allieve ed i rispettivi genitori. A dibattimento in corso poi una delle due ex alunne Irene F. (assistita dall'avvocato Davide Anzalone) ha rinunciato alla costituzione di parte civile e il padre ha rimesso la querela. È rimasta ferma sulle sue posizioni, invece, la sua ex compagna di classe, Vera Iannello insieme al padre, Giuseppe Iannello e alla madre Rosaria Gulina (assistiti dall'avvocato Massimiliano Bellini) costituiti in dibattimento nella veste di parte civile. E ieri hanno chiesto al giudice 100 mila euro di risarcimento per la ragazza e 10 mila euro per ciascuno dei genitori. È ad una decina di anni fa che risalgono i fatti al centro del dossier della procura. Si sarebbero verificati, per l'esattezza, nel lontano anno scolastico 2004/2005. Quando, secondo la tesi accusatoria, la studentessa prima si sarebbe vista ridurre un voto più alto in una appena sufficienza e in un'altra occasione lo stesso voto sarebbe divento una sufficienza risicata, anzi appena sotto la soglia. E vi sarebbero anche un paio di valutazioni bassissime contestate perché - è la tesi della parte lesa - in realtà in quelle stesse circostanze non sarebbe stata interrogata. Ma le accuse mosse dalla procura si sono infrante contro lo scoglio dell'aula. «Aspettiamo le motivazioni per proporre appello», è il lapidario commento dell'avvocato Bellini. 

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