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Stalking a Caltanissetta, agente penitenziario sotto accusa: la ex moglie lo ha denunciato 9 volte

CALTANISSETTA. Per un anno, o poco meno, le avrebbe reso la vita un inferno. Lui, agente di polizia penitenziaria, ha collezionato qualcosa come nove denunce per stalking presentate dalla ex moglie nei suoi confronti. E, facendo leva su sue presunte alterazioni mentali, l’avrebbe avvertita con frasi del tipo «ti uccido, tanto non possono farmi nulla», riferendosi a una sua presunta instabilità psichica.
E se reale sia questa sua condizione mentale lo stabilirà una super perizia. Disposta a carico del cinquantaquattrenne Antonio R. (difeso dall’avvocato Diego Perricone) agente polpen che si ritrova, adesso, sul groppone un ampio ventaglio d’ipotesi accusatorie. Si va dagli atti persecutori - meglio noti come stalking - alle lesioni, dalle minacce di morte alla violenza privata, dalle ingiurie alla violazione di domicilio.
E la quarantacinquenne Gaetana F. (assistita dall’avvocato Giuseppe Panepinto) è la ex moglie che dopo avere voluto la separazione avrebbe vissuto mesi d’incubo. Iniziati nell’estate di sei anni fa. Solo l’anno dopo la donna ha visto la luce. Liberandosi da quelle pesantissime pressioni fatte di minacce di morte, blitz dell’uomo in casa di lei, appostamenti e anche botte. Questo e tanto altro è quanto traspare dalle accuse. La prima denuncia che la donna ha presentato nei confronti dell’agente di custodia risale al lontano luglio di sei anni addietro. Quello è stato il primo atto di una serie che, purtroppo per lei, si sarebbe rivelata assai lunga. Spalmandosi nei dieci mesi successivi.Con impressionante cadenza la donna è stata costretta a ripresentarsi in questura per denunciare violenze e maltrattamenti subiti. Un sera è stata pure costretta a chiamare la polizia perché rincasando ha trovato lui dentro, ad attenderla. E poi minacce in un locale quando lei era con un amico.
E, un pò per gelosia, un pò per ripicca l’avrebbe minacciata di morte. «Ti do fuoco da viva se ti vedo con altri uomini» sarebbe stato uno degli avvertimenti espliciti. Passando pure per controverse reazioni, con altre minacce di morte perché lei, secondo l’ex marito, avrebbe rappresentato «un disonore personale e per i figli». Ma la lista delle aggressioni sarebbe ancora lunga. E se veramente siano state frutto di momenti di «ordinaria follia» sarà la super perizia a chiarirlo. Mettendo nero su bianco.

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