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I Comuni fra casse vuote e debiti in aumento

La Corte dei Conti: «l’incremento di entrate proprie non riesce a compensare la riduzione dei trasferimenti». Passano da 22 a 26 le amministrazioni municipali dell’isola che hanno varato forti aumenti dei tributi per rientrare dal deficit

PALERMO. Crescono i debiti fuori bilancio e le casse sono vuote. Continua il ricorso ai prestiti per far fronte alle spese, mentre è «estremamente elevato» il costo per il personale. Rilevano «un preoccupante peggioramento della finanza degli enti locali» le sezioni riunite della Corte dei Conti, presiedute da Maurizio Graffeo, nella relazione per il giudizio di parifica della Regione. I comuni siciliani sono soffocati dai debiti e risentono «della consistente riduzione dei trasferimenti statali e regionali, non compensata da un corrispondente incremento di entrate proprie, a causa delle esigue capacità di prelievo dei territori».
I magistrati contabili mettono sul tappeto le emergenze. Sono passati da 22 a 26 i Comuni con i conti in rosso che, per non andare in default ed evitare che l'ente venga commissariato, hanno accettato pesanti piani di rientro dal deficit, che comportano tasse più alte a carico dei cittadini. Altri 31 enti, invece, sono a rischio perché non hanno presentato i rendiconti.
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