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Elettrodomestici: lo standby costa 59 miliardi ogni anno

PALERMO. Lasciare gli elettrodomestici in standby, con la lucina di servizio accesa, è una consuetudine diffusa, ma dovremmo limitarci a farlo solo sui prodotti di ultima generazione dotati della certificazione Energystar se vogliamo risparmiare energia. Infatti, 59 miliardi di euro rappresentano lo spreco reso dalle inefficienze tecnologiche, una cifra davvero allarmante quantificata da un rapporto della International Energy Agency (IEA), secondo la quale nel 2020 lo spreco arriverà a oltre 88 miliardi di euro.
Lo studio evidenza che la domanda di elettricità delle economie digitali cresce a ritmi esponenziali e la causa principale è dei 14 miliardi di dispositivi connessi più che dei grandi centri dati. Lo spreco principale è dovuto al «network standby», ovvero si mantiene una connessione di rete anche quando il dispositivo è in standby, quindi l’apparecchio è di fatto acceso, collegato a una presa elettrica, anche se non funzionante. Nel 2013, secondo l’Agenzia, i dispositivi online hanno consumato circa 616 terawattora (TWh) di elettricità, la maggior parte impiegata in modalità standby. Circa 400 TWh - equivalente dell'elettricitàconsumata ogni anno da Regno Unito e Norvegia insieme - sono stati sprecati a causa dell’utilizzo di tecnologia inefficiente.
Invece, usando le migliori tecnologie disponibili al momento questi dispositivi potrebbero consumare addirittura il 65 per cento in meno di energia. Per tutti noi vale dunque un consiglio pratico da attuare durante le vacanze: staccare la spina a tv, decoder, modem, stampante; un’accortezza che farebbe bene al pianeta e anche alle tasche.

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