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«PalermoNonScema», due mesi da ridere

Torna il festival proposto da anni dall’Agricantus nel suo spazio esterno. Dopo «La semenzologa» di ieri si va avanti con «Femmino & Maschia». A metà mese sarà il turno di Vespertino e Ponte con «Rascatura», a fine agosto toccherà a Benassai con «Munnizza»

PALERMO. Ritorna l’estate e con lei, il «PalermoNonScema festival» nello spazio all’aperto dell’Agricantus. A differenza degli altri anni, la rassegna sarà dedicata interamente al teatro comico, con spettacoli magari già visti in inverno ma che ritornano in scena a furor di pubblico. Dopo lo spettacolo di ieri sera – «La semenzologa» di Anna Mauro, interpretata dall’irresistibile Agostina Somma alle prese con le frustrazioni e i paradossi delle venditrici di calia e semenza, stasera ritorna in scena (e andrà avanti fino a lunedì) «Femmino & Maschia» dei Soldi Spicci, ovvero Claudio Casisa e Annandrea Vitrano, allievi di Ernesto Maria Ponte che hanno chiamato in causa, con Salvo Rinaudo, per scrivere i testi dello spettacolo e firmare la regia. Casisa e la Vitrano approfondiranno il tema della convivenza uomo/donna fino a scambiarsi ruoli e punti di vista.
Giovedì e venerdì prossimi ecco Marco Manera con il suo «Varietà per attore solo»: si racconta l'uomo televisivo al tempo della crisi, un folle, isterico, paradossale, stressato. Se non trovi lavoro, fai il «caso umano»: è quello che proverà a metter su un attore, morto di fame che, non riuscendo a varare il suo vecchio varietà e, non riuscendoci, decide di ambientarsi in tv facendo il caso umano.
Dal 14 luglio al 12 agosto, il cavallo di battaglia, l’Agricantus cala gli assi da novanta: Sergio Vespertino ed Ernesto Maria Ponte ritornano insieme per «Rascatura». Protagonisti, comicamente disperati, sono due uomini, alle prese con il loro quotidiano, fatto di sopravvivenza, fame, domande più grandi di loro, risposte più piccole di ogni rosea previsione sul loro futuro. Raschiando ovunque: la vita, i muri, le ossa, i pensieri e forse anche l’aria.
Dal 16 al 18 agosto, I Quattro gusti in «Gusti Guasti»: da Danilo Lo Cicero, Giuseppe Stancampiano, Domenico Fazion e Totò Ferraro si dedicano ai luoghi comuni che cercano di far noatre al pubblico quanto sono cresciuti dalle prime gag.
Il 19 e 20 agosto, Paride Benassai riprende in mano un suo passato (e fortunato) spettacolo, «Munnizza», scritto con Christian Chiaruzzi e dedicato all’emergenza rifiuti: uno spaccato di vita, un’occasione per ridere dei paradossi e delle sindromi della realtà, per riflettere anche sull’ambiente, interno ed esterno alle coscienze.
Chiuderà la rassegna, dal 21 al 24 agosto, Mary Cipolla con la sua «Caponata». Uno spettacolo ben riuscito si può paragonare proprio ad una buona pietanza: delizia e racconta, stuzzica e soddisfa, ma non sazia. E con quest'idea Mary Cipolla dedica un intero spettacolo a una pietanza tra le più tipiche della nostra tradizione. «Caponata», quindi, per raccontare la Sicilia e molto altro. Un piatto in cui confluiscono le diverse culture stratificate nell'anima dei siciliani: il dolce della cucina orientale, il salato di quella occidentale, il ricordo di quella marinara, i colori delle verdure isolane. C'è l'agro-dolce: quel tanto di aspro e di dolce che ritroviamo nella vita stessa.

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