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Vandali in azione, danni e furti: il cimitero di Caltanissetta è terra di nessuno

CALTANISSETTA. Al cimitero Angeli i teppisti sembrano essere diventati i padroni assoluti del campo.
Purtroppo nel luogo dove silenzio e rispetto dovrebbero essere le uniche regole sovrane a dominare la scena sono sempre i malintenzionati, ladri e vandali che si divertono a rubare e a danneggiare qualunque cosa possa capitare a tiro.
Se da un lato l'ondata ladresca sembra avere subito una lieve attenuazione, dall'altro sono adesso i teppisti a far la parte del leone.
L'ultimo gesto risale a ieri mattina ai danni di una cappella gentilizia che sorge sul vialetto della parte antica del camposanto.
In questo caso gli ignoti si sono accaniti contro una croce in marmo esterna alla cappella fino a spaccarla del tutto. Così l'ha trovata l'incredula proprietaria. La cappella - distante pochi metri da quella dove è sepolto il sindaco Michele Abbate - sorge sul vialetto che costeggia la chiesa della famiglia Testasecca, quindi in uno dei punti più centrali del cimitero. La proprietaria ha lamentato l'accaduto con il personale poi è andata in questura a denunciare l'accaduto. Gesti di teppismo puro simili a quelli - tantissimi - che fino a due anni fa hanno reso impraticabile tutta l'area del Redentore dove un po' alla volta i pilastrini in marmo retrostanti il monumento del Cristo benedicente sono sradicati e scaraventati in una scarpata.
Riesce però difficile abituarsi all'idea che nel luogo più caro ai nisseni possano prendere il sopravvento giovinastri con pochi scrupoli che, per noia o per altro, nelle ore notturne indisturbati riescono a penetrare all'interno degli "Angeli" e abbandonarsi a gesti davvero poco edificanti. Atto che segue di pochi giorni quello consumato in grande plesso funerario della società di mutuo soccorso "Rosso di San Secondo" dove ignoti hanno fatto un repulisti completo gettando a terra i fiori di tutto le tombe.
Non si contano più invece i furti di materiale in rame, vasetti e altro. E' stata una razzia senza soste che non ha risparmiato alcuna zona del camposanto (vecchia e nuova) con una escalation a dir poco incredibile da indurre adesso le imprese che stanno realizzando migliaia di tombe a valle della struttura a prendere le opportune cautele sostituendo gronde e pluviali con altro materiale anzichè in rame il metallo che fa più gola ai ladri per la facilità con cui può essere piazzato nel sottobosco dei ricettatori.
È allarme dunque al cimitero. I ripetuti episodi di teppismo dovrebbero suggerire contromisure idonee per arginare questa ondata e l'unico rimedio praticabile - anche se decisamente oneroso per le casse vuote del camposanto - sarebbe quello di installare telecamere a circuito chiuso all'altezza dei tre cancelli laterali.

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