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Politiche antidroga, Coordinamento comunità di accoglienza scrive a Renzi

ROMA. Un incontro «nei tempi più brevi possibili» con la Presidenza del Consiglio per discutere sulle «urgenze» da risolvere nell'ambito delle politiche antidroga: è quanto chiede, in una lettera inviata oggi al premier Matteo Renzi, il Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza (Cnca), assieme ad Antigone, Forum Droghe e La società della ragione.   
«Non è più possibile continuare a non avere un organismo di coordinamento delle politiche antidroga in Italia - hanno denunciato le organizzazioni nel corso di un incontro promosso a Roma dal Cnca - più volte abbiamo denunciato la gestione monocratica e ideologica esercitata dall'ultimo direttore del Dipartimento, oggi questa funzione deve essere esercitata più efficacemente attraverso l'istituzione, presso la presidenza del Consiglio, di un organismo a cui partecipino i principali rappresentanti dei servizi pubblici e del terzo settore in un rapporto continuo con i ministeri competenti e le Regioni». Una prima risposta alle organizzazioni è arrivata dal responsabile Salute del Pd, Federico Gelli: «Solleciterò la Presidenza del Consiglio per questo incontro. Un nuova direzione nel Dpa potrebbe arrivare in tempi molto brevi e il suo compito sarà quello di essere sintesi di tutti gli attori che operano nel sistema e di mettere a frutto il loro lavoro».   
Secondo i mittenti della lettera, questo passaggio «è ancora più urgente» visto l'imminente avvio del semestre europeo. «Negli ultimi anni - ha puntualizzato il responsabile dipendenze del Cnca, Riccardo De Facci - i dati sulle droghe presentati in Ue dall'Italia sono stati esclusi perchè considerati ideologici, dobbiamo rimediare».    Le organizzazioni chiedono al governo anche il «congelamento di tutti i fondi assegnati dal Dpa a fine 2013, circa 15 milioni di euro, al momento sotto esame alla Corte dei Conti, finchè non verrà ridefinita la sede di coordinamento delle politiche antidroga» (per evitare che «vadano dispersi o sprecati»), e «la soppressione di un progetto finanziato dal Dpa con i fondi residui del 2013, con cui si vorrebbero sostituire, illegittimamente, le conferenze nazionali sulle droghe con la creazione di una piattaforma on line». «L'11 luglio prossimo è previsto il primo incontro aperto a riguardo - ha concluso De Facci - se non verrà annullato, il Cnca e altri soggetti del settore solleciteranno un'iscrizione in massa dei propri operatori all'evento per farlo fallire».

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