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Tetto agli stipendi dei dirigenti Valenti: norma molto ambigua Crocetta: non salvare i privilegi

La norma con cui il presidente della Regione ha disposto il taglio delle retribuzioni ai vertici amministrativi della Regione rischierebbe di far salvi quelli che sulla carta dovevano essere i più penalizzati

PALERMO. Il taglio degli stipendi alla Regione e all’Ars dà vita a uno scontro politico dentro la giunta e fra Crocetta e partiti. L’assessore al Personale, Patrizia Valenti, ha frenato sulla possibilità di applicare subito il taglio degli stipendi ai dirigenti esterni messi sotto contratto dalla Regione.
Il tetto da applicare è quello dei 160 mila euro lordi all’anno. E, poichè la maggior parte dei dirigenti interni oscilla proprio intorno a questa soglia, i più penalizzati sarebbero gli esterni. Il segretario generale Patrizia Monterosso ha un compenso da 180 mila euro che somma ad altri incarichi e il capo dell’Ufficio legale, Romeo Palma, arriva quasi a 240 mila. Tuttavia secondo la Valenti, la norma impone di tagliare i compensi ai dipendenti dell’amministrazione e questi invece sarebbero manager esterni. In pratica, i più pagati sfuggirebbero al taglio.
L’assessore dovrebbe ridurre i compensi già il 27 luglio ma ha frenato le procedure in attesa di un parere. I giuristi tuttavia propendono per l’applicabilità della norma anche agli esterni.
E anche Crocetta ha imposto di agire subito mostrando di non aver gradito l’uscita dell’assessore: «I dirigenti esterni, una volta sotto contratto, sono esattamente come gli interni» ha detto il presidente. «Vedo che c'è un grande sforzo politico nel tentare di salvare singole forme di privilegi. È inaccettabile» ha aggiunto Crocetta.
Che ha anche rilanciato la sua proposta di tagliare pure gli stipendi di dirigenti e funzionari dell’Ars, adeguandoli a quelli dei colleghi degli assessorati: «Estrapolare dalla finanziaria tali provvedimenti o cercare di annacquarli, creerebbe ulteriore distacco tra politica e cittadini. L'autonomia si difende non mantenendo i privilegi ma abolendoli». Il riferimento è alla posizione che il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone (dell’Udc come la Valenti) assumerà sulla proponibilità o meno della norma con cui Crocetta taglia i compensi all’Ars e i relativi finanziamenti pubblici.
Una norma che ha il sostegno della segreteria nazionale del Pd, espresso sul Giornale di Sicilia da Davide Faraone.

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