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Barconi soccorsi nel Canale di Sicilia, fermati 5 scafisti a Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA. Cinque cittadini tunisini sono stati fermati dalla Squadra mobile di Reggio Calabria con l'accusa di essere gli scafisti di un barcone con 52 migranti di origine magrebina, soccorso insieme ad altri immigrati al largo del Canale di Sicilia da due unità navali della Marina Militare e da un pattugliatore della Guardia Costiera nell'ambito dell'operazione Mare Nostrum. I cinque, Fawzy Charif, di 39 anni, Hammami Houssem (22), Amin Marrakkch (26), Bilal Mannan e Boucharouan Walid (entrambi di 25 anni), avrebbero organizzato il trasporto dei migranti a bordo di un'imbarcazione di fortuna in cambio di cospicue somme di denaro.
L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria e che ha portato ai fermi per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'ingresso illegale in Italia, trae origine dall'operazione che ha consentito il soccorso in mare di oltre 600 persone, tra cui molte donne e bambini. I migranti erano a bordo di tre barconi in balia del mare che sono stati soccorsi e condotti nel porto di Reggio Calabria sabato scorso a bordo della nave della Marina Militare Etna. I cinque, secondo gli investigatori, sono il comandante e i componenti dell'equipaggio di una delle imbarcazioni partite dalla città tunisina di Sfax e dirette in Italia.

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