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All'Ars corsa per vice presidenza, c'è anche M5s

PALERMO. Sono entrate nel vivo le trattative all'Ars per la carica di vice presidente, ruolo che, a breve, Salvo Pogliese (Fi) lascerà dopo essere stato eletto al Parlamento europeo. Deputati e gruppi lavorano sottotraccia per arrivare ad un accordo prima del voto d'aula. A Palazzo dei Normanni circolano diversi nomi, i più accreditabili, in questo momento, sembrano Giancarlo Cancelleri dei 5stelle e Riccardo Savona, passato a Fi dopo avere abbandonato i Drs; a seguire Mariella Maggio del Pd.
Ma gli outsider non mancano, con possibili sorprese anche all'interno dei 5stelle. L'accordo attorno al nome di Cancelleri chiuderebbe la polemica aperta dai 5stelle per la loro assenza dal Consiglio di presidenza dopo l'espulsione dal movimento di Antonio Venturino, vice presidente vicario che fu eletto in carico al M5s ma poi transitato al Misto. Determinante, in questo senso, sarà la posizione del Pd; l'ala governativa del partito ha già avviato un dialogo coi 5 stelle, mentre una parte del gruppo spingerebbe per Mariella Maggio, che all'inizio di legislatura fallì l'elezione a vice presidente per alcuni franchi tiratori, nella maggioranza, che votarono per Venturino.
Ma poichè la presidenza e il vicario sono in mano a esponenti della maggioranza difficile che anche la seconda vice presidenza vada al centrosinistra. Per questo motivo appare forte la candidatura di Riccardo Savona; l'ex presidente della commissione Bilancio può vantare rapporti trasversali, nella maggioranza e nell'opposizione. E, tra l'altro, facendo parte di Fi rappresenterebbe, in un certo senso, la continuità rispetto a Pogliese. Nei corridoi parlamentari in molti parlano di una partita delicata. Che metterà, probabilmente, a nudo malumori e divergenze all'interno dei singoli gruppi; c'è chi nell'Udc e nel Pd potrebbe sostenere Savova in chiave anti-M5s per bloccare l'ingresso dei grillini in Consiglio di presidenza, mentre al contrario alcuni parlamentari d'opposizione sarebbero disponibili a sostenere il candidato grillino.
non meno decisivi saranno i deputati più vicini al governatore Rosario Crocetta, le cui ultime scelte, tra cui il reddito di cittadinanza e lo stop a pensioni e stipendi d'oro, sembrano andare nella direzione di un riavvicinamento del governatore ai 5stelle in una sorta di riedizione del 'Modello Sicilia', miseramente naufragato sotto i colpi della mozione di sfiducia presentata dai grillini e non andata a segno.


Tra i nomi che circolano a Palazzo c'è anche quello di Santi Formica (Lista Musumeci verso Fi), già vice presidente dell'Ars nella scorsa legislatura. Al di là dei candidati, sicuramente il centrodestra rivendica comunque la scelta, anche se all'interno della minoranza c'è chi punta sulla discontinuità. In questo scenario, non poche chance potrebbero avere i due capigruppo Nino D'Asero (Ncd) e Marco Falcone (Fi), oltre che Vincenzo Vinciullo (Ncd), vice
presidente in commissione Bilancio. I tre parlamentari, tra l'altro, non sono stati coinvolti nell'indagine della Corte dei conti sulle spese dei gruppi parlamentari durante la scorsa legislatura, inchiesta che invece ha riguardato 32 deputati riconfermati e attualmente in carica.
Anche Formica non è stato sfiorato dall'indagine sulle "spese pazze", anche se è coinvolto nell'inchiesta sul '118'.

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