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Pino Daniele: mi sento l'erede di Carosone

Un nuovo-vecchio disco appena uscito,
un doppio tour - uno in acustico e l'altro con orchestra
sinfonica -, un concerto evento all'Arena di Verona il 1
settembre: l'estate di Pino Daniele si annuncia ricca e
impegnativa. Il primo passaggio è stata la pubblicazione, a 34
anni di distanza dalla prima uscita, della versione
rimasterizzata di Nero a Metà (per Universal Music), lo storico
terzo album del cantautore napoletano del 1980. Un disco che è
stato premiato ai Music Awards per aver segnato una svolta nella
musica italiana e che Rolling Stones Italia inserisce nella
classifica dei migliori 100 album di sempre.
«Nero a metà è come una vecchia foto, da tirar fuori e
mettere in mostra - racconta Pino Daniele -. Quel disco
ha rappresentato la fusione di diverse culture e in questo senso
ha cambiato la musica. Un po' come Carosone con la musica
napoletana. Io ho continuato la sua opera. Queste canzoni hanno
vissuto attraverso le generazioni. Come Tenco o Battisti che
continuano a vivere nella storia di questo Paese».
La Special Extended Edition, oltre ai 12 brani contenuti
nell'album originale, propone due inediti scartati all'epoca e
rimasti nel cassetto e nove brani in versioni alternative e
demo. Un'operazione che il musicista si augura possa allargarsi
anche ad altre realtà che hanno cambiato la musica italiana. «È
una testimonianza di quello che è stata la discografia italiana.
Oggi quel mondo è finito, non esiste più. Con il digitale è
venuto meno l'interesse per 'l'oggetto discò. Forse si tornerà
come una volta a suonare opere in teatro, si ritornerà a
commissionare messe. Perchè il mercato è in crisi, ma non la
musica, che c'è sempre stata ed è parte della storia del mondo».
Per rendere omaggio a Nero a Metà e ripercorrere i brani più
belli della sua carriera, Pino Daniele sarà in tour per tutta
l'estate. In una versione acustica («Acustico») e in una
versione con orchestra sinfonica («Sinfonico a metà»). «È la
scelta di un musicista che vuole proporre quello che sa fare, e
niente di diverso: suonare - dice ancora l'artista -. Proporre
due versioni diverse del tour dipende dal fatto che in alcuni
luoghi il budget per portare un'orchestra è alto. Ma le
opportunità nella musica non sono tante e per fare cose belle
bisogna adattarsi». La chiusura, però, sarà con il botto: un
concerto-evento all'Arena di Verona, il 1 settembre, per il
quale, oltre all'Orchestra, Pino Daniele ha chiamato a raccolta
la formazione originale del 1980, con James Senese, Gigi De
Rienzo, Agostino Marangolo, Ernesto Vitolo, Rosario Jermano e
Tony Cercola. Sul palco saliranno anche alcuni amici: Elisa
(«un'artista con il senso della sintesi della musica. Sa cosa
vuole fare e come»), Mario Biondi («un grandissimo cantante e
grande conoscitore di soul e jazz»), Fiorella Mannoia («la
signora della musica italiana»), Emma («la nuova generazione che
si affaccia alla musica»).

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