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Mostre, il mondo rivisitato e corretto a tratti di Bic

Da Corimbo a Palermo le opere di Daniele Messineo richiamano la grafica del fumetto che ha a lungo frequentato a New York con un’anima a volte cinematografica. Le luci sistemate ad arte, nelle sale, tirano fuori l’anima dei disegni: e così sembra che queste immagini quasi si animino

PALERMO. Può un semplice tratto di penna Bic rinvigorire la realtà? E osservarla da un punto di vista privilegiato, quello di chi possiede un segreto? Daniele Messineo deve essere uno strano tipo: emigrante di rientro da una delle patrie del fumetto (ovvero New York), ha scelto di ritornare a Palermo, da dove raggiunge via rete le agenzie americane con cui continua a lavorare. Quello che meraviglia è la sua maturità del tratto: i disegni esposti alla galleria Corimbo dimostrano un occhio esercitato alla grandezza ma anche una grandissima ironia per penetrare oggetti, visioni, paesaggi, a cui tira fuori un'anima nascosta. Utilizza solo la penna Bic, Messineo, anzi a fianco di ogni disegno è allegato il numero di penne utilizzato per completarlo. Facile si dirà, e invece no: è il gioco di luci e ombre, di pieni e di vuoti, di sottolineature, rimandi e ghirigori, ad entusiasmarlo. Non alza mai la penna dal foglio. E si diverte moltissimo. Aiutato dal nipote di Pietro Caldarera - l'anima di Corimbo (ricordate?), colui che qualche mese fa aveva deciso di chiudere la galleria d'antiquariato e che invece oggi è più propenso a consegnarla ad un erede che la renda spazio funzionale per l'arte -, il regista documentarista Ruggero Di Maggio, il giovane Messineo ha creato una stanza di sogni. Le luci sistemate ad arte, tirano fuori l'anima dei disegni: un'auto abbandonata che si accende all'improvviso; il fascio di luce di un faro nella notte; gli interni di un cottage che si riversano sulla strada; un raggio luminoso che inquadrare un letto vuoto, e fa pensare alla cella claustrofobica di un detenuto o di un malato di mente. E ancora, la luna vista dalla sua faccia buia, un'eclissi che fa immaginare altri mondi o altre vite; una finestra illuminata dal sole che picchia sull'unica sedia rimasta. E ci sono i titoli, che sono un discorso a parte: come Houdini, un paio di piedi da cartoon e basta, o Il Messia e i 12 apostoli, tronchi lontani di una steppa quasi metafisica. La biro corre sul foglio, non si alza mai, ora è la volta di strani ritratti, controfigure teatrali che ricordano un po’ i disegni da strada del Sacre Coeur, ma che denunciano a gran voce il passato e gli studi da cartoonist, il gioco dello storyboard e della sceneggiatura. La nuova anima di Corimbo Loft passerà anche da questi giovani: il regista documentarista Ruggero Di Maggio e la sua Mon Amour Film, parlano il linguaggio di oggi e di domani, comunicazione cross-mediale e brand identity. Troveranno una sede nei magazzini di via Belmonte, come dire che il passato si diverte a reinventarsi.

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