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Il condizionatore diventa wi fi Sotto controllo con un’app

Alcuni marchi sono provvisti di un sistema in grado di gestire le apparecchiature anche servendosi di tablet o smartphone, dati in dotazione proprio dalle case costruttrici

PALERMO. Estate tempo di climatizzatori. Con la bella stagione alle porte e il graduale aumento delle temperature è già partita la corsa ai condizionatori. Le grandi case produttrici fanno a gara per rendere sempre più appetibili le macchine in commercio.
«Da qualche anno a questa parte – dice Maurizio Castellana, capo-reparto presso il punto vendita Expert Pistone di via Ugo La Malfa, a Palermo - i marchi più quotati cercano di fare la differenza puntando anche all’estetica e alla multimedialità, innovazioni portate in dote senza mai perdere di vista l’irrinunciabile risparmio energetico. La Mitsubishi ad esempio, oltre al modello in tonalità silver, prodotto solo da alcuni marchi, ha puntato innovativamente al nero, tonalità attualmente più venduta del modello Kirigamine Zen, concepito anche come complemento d’arredo, per coniugare il meglio del design alla massima efficienza energetica, garantita dalla tripla classe A in raffreddamento, pari ad un 35% di risparmio».
Dal punto di vista energetico, per inciso, Mitsubishi rappresenta al momento il top della categoria, con tripla classe A anche in funzione riscaldamento in dotazione su uno dei modelli più nuovi, con l’aggiunta di sensori in grado di rilevare la presenza di persone entro un determinato raggio per arrestare il funzionamento del climatizzatore in un ambiente vuoto.
«Quanto alla multimedialità – continua Castellana - alcuni modelli Mitsubishi, al pari di alcuni modelli Daikin e Panasonic, sono ”accessoriabili” con un dispositivo che ne permette il controllo a distanza tramite tecnologia wi-fi». Nella fattispecie, per inciso, la pioniera è stata la Samsung con tre serie dotate di tecnologia «smart wi fi», provviste di un sistema integrato in grado di gestire i climatizzatori anche servendosi di tablet o smartphone (questi ultimi in dotazione periodicamente con lo stesso climatizzatore) scaricando una semplice applicazione.
A fronte di sistemi esterni di controllo, come il Mel Cloud del Mitsubishi, venduto separatamente per comandare e programmare anche a distanza il funzionamento dei climatizzatori, per un sistema integrato Samsung possono bastare anche 769 euro, con un risparmio di circa trecento sui costi aggiuntivi di un apparato esterno. D’altra parte, anche per assicurarsi prestazioni ottimali in termini di silenziosità, filtraggio, deumidificazione o pulizia dell’aria – altre componenti sempre più gradite alla gran parte della clientela - è comunque inevitabile mettere mano al portafogli.
Per l’ottimizzazione della qualità dell’aria, ad esempio, bisogna necessariamente affidarsi a grandi marchi e fasce alte di prodotto: su tutti il Virus doctor della Samsung, efficace contro acari, virus, batteri, allergeni e cattivi odori e il Kirigamine Zen della Mitsubishi con filtro nanoplatino e filtro agli enzimi antiallergie o il Plasma Quad in dotazione su altri modelli della casa giapponese, forte anche di effetto purificante e deodorante.
Per chi in generale preferisce andare più al risparmio, ad ogni modo, gli escamotage non mancano: «A fronte di chi sceglie il climatizzatore portatile per barche o camper, ad esempio - spiegano da Expert Pistone - c’è chi vi opta anche negli appartamenti per risparmiare sull’installazione, facoltativa, ancorché consigliabile; c’è chi punta sull’acquisto di marchi minori, assestati su costi tra i trecento e i quattrocento euro, consigliabili quando c’è dietro anche il supporto di grandi aziende: è il caso di Kendo e Beko che montano al proprio interno motori Toshiba e Lg.
C’è infine chi preferisce spendere di più nell’acquisto della macchina ammortizzandone la spesa con il risparmio sui costi successivi: parole d’ordine, su tutto, risparmio energetico ed incentivi statali. Di certo la grandissima parte della clientela punta quasi esclusivamente sui classici climatizzatori con unità esterna (i cosiddetti split) anche in virtù dei costi proibitivi dei sistemi con unità interna (monoblocco), peraltro teoricamente obbligatori nei centri storici, per i quali occorrono mediamente tra i 1.300 e i 1.400 euro».

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