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A Pian del Lago centro d’accoglienza al collasso con quasi 600 disperati

Nella settimana appena trascorsa la polizia ha proceduto al rimpatrio record di quaranta ospiti, tutti egiziani e tunisini

CALTANISSETTA. La recentissima massiccia ondata di sbarchi sulle coste dell'Isola ha riempito il centro d'accoglienza di Pian del Lago portando ben oltre la capienza la presenza di immigrati sia al Cie che al Cara. Quasi cento gli stranieri presenti al centro identificazione ed espulsione dove nella settimana appena trascorsa la polizia ha proceduto al rimpatrio record di quaranta ospiti (quasi tutti di nazionalità tunisina ed egiziana) accompagnati agli aeroporti di Palermo e Roma. Alle espulsioni - altre ne sono in programma nei prossimi giorni - hanno fatto da contraltare gli arrivi di stranieri da altri centri dell'isola e pure loro in odore di espulsione dal territorio nazionale, con la naturale conseguenza che il Cie risulta sistematicamente saturo. Esplosiva invece la situazione al Cara (centro accoglienza richiedenti asilo) dove il numero di presenti ha raggiunto quota cinquecento rispetto ad una capienza di 476 posti senza contare gli altri settecento ospitati nei centri di permanenza provvisori (nel capoluogo, a San Cataldo, Santa Caterina, Gela) individuati dalla Prefettura per evitare la formazione spontanea di baraccopoli in prossimità del centro governativo di Pian del Lago dove mesi addietro le forze dell'ordine hanno proceduto allo sgombero e alla rimozione di materassi e suppellettili varie. La comunità più folta è quella di origine pakistana, a seguire stranieri tunisini, marocchini, egiziani ed afghani. La sezione territoriale istituita nel capoluogo dalla Prefettura per valutare i requisiti di chi ha richiesto il permesso di soggiorno lavora a ritmi sostenuti procedendo quattro volte alla settimana all'audizione degli extracomunitari e sono stati più di cento i permessi già rilasciati per periodi più o meno lunghi. Adesso si temono nuovi arrivi, anche nel capoluogo, dopo gli sbarchi incessanti di disperati sulle coste dell'isola dove i centri di permanenza ormai sono tutti al collasso. IL Cara di Pian del Lago è diventato in breve tempo, dopo quello di Mineo, il principale snodo siciliano per l'accoglienza e l'espulsione di gente che arriva da molto lontano.

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