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Sei mesi per esplorare l’Universo Scaldati

Nella sala Perriera dei Cantieri si presenta il secondo numero dei Quaderni del sarto «Il pozzo del teatro. Conversazione con Franco Scaldati» di Nosrat Panahi Nejad, a cura di Luisa Mazzei

PALERMO. Un anno fa moriva Franco Scaldati, la voce bella dei quartieri e dei «bassi», colui che ha disegnato Palermo partendo dalla pancia. Gli artisti e i teatri della città hanno deciso di ricordarlo unendosi in un’unica rassegna che durerà oltre sei mesi e che nasce sotto l’egida del Comune. Spettacoli, incontri e mostre che ruotano attorno all’«Universo Scaldati» della Compagnia a lui intitolata, un progetto di Giuseppe Marsala con Melino Imparato, Matteo Bavera e Roberto Giambrone.
Un vero e proprio percorso a tappe attraverso i luoghi (i tempi e gli spettacoli) cari al drammaturgo per riunire il grande patrimonio di testi e spettacoli che ha lasciato. «Franco ha inventato un modo di fare teatro, una lingua e una poetica – dice Giuseppe Marsala - che hanno influenzato generazioni. Un teatro che ha coinciso quasi in tutto con la sua persona. Oggi che a parlare la sua lingua sono rimasti i suoi personaggi “non in cerca di autore”, occorre continuare a… fare Scaldati senza Scaldati».
Il progetto mette insieme Cantieri, Biondo, Garibaldi, Guilla, Montevergini, l’Unione dei Teatri d’Europa, Cuticchio, San Saverio, l'Accademia di Belle Arti, il Goethe e l’Istituto Francese: anteprima oggi e domani, poi a settembre e ottobre. Si inizia oggi alle 18,30 nella sala Perriera dei Cantieri dove sarà presentato il secondo numero dei Quaderni del sarto «Il pozzo del teatro. Conversazione con Franco Scaldati» di Nosrat Panahi Nejad, a cura di Luisa Mazzei, un viaggio-intervista nello spettacolo simbolo del drammaturgo. Proiezione di un estratto del docufilm “Franco Scaldati. Il pozzo del teatro”, diretto dal regista iraniano e lettura di un frammento a cura di Dario Enea, Vannina La Bruna, Vito Savalli e Fabio Lo Meo. Sarà consegnata una targa alla carriera a Gaspare Cucinella, interprete-simbolo di Scaldati.
Domani alle 18,30 alla Guilla, recital di testi e canzoni a cura di Egle Mazzamuto, musiche di Carmelo Farina e Wanda Modestini. Alle 21,15 al Garibaldi della Kalsa, «Da morto è un’altra vita», selezione di frammenti portati in scena da Maurizio Donadoni, Enzo Vetrano, Stefano Randisi, Melino Imparato. Il 4 giugno ai Cantieri alle 18, presentazione de «Il poeta degli ultimi. Omaggio a Franco Scaldati», numero 6 della Nuova Busambra. Interverranno Cosimo Scordato, Matteo Bavera, Guido Valdini e Santo Lombino. «Universo Scaldati» sarà una collettiva che raccoglie scatti dei fotografi che hanno incontrato Scaldati, ognuno ha donato due foto. Hanno aderito Sandro Scalia, Rita Cricchio, Pietro Motisi, Valerio Bellone, Mauro D’Agati, Michele Di Dio, Tommaso Le Pera e l’archivio Fundarotto.
La mostra si inaugura a settembre ma domani tutti i teatri (anche San Mattia dove è in corso «Narratori in viaggio» di Mimmo Cuticchio) esporranno sulla facciata una foto di scena di Scaldati. In agosto al Garibaldi si presenteranno le traduzioni in tedesco e francese de «Il pozzo dei pazzi» con un workshop del regista tedesco Roger Vontobel e una mise en espace in francese diretta da George Lauvadant. A settembre, la maratona di tre giorni ai Cantieri dove verranno raccolti tutti i materiali di repertorio del teatro di Scaldati: dai testi ai manoscritti originali, dalle foto ai documenti di archivio. Tra i protagonisti Massimo Verdastro ed Elio De Capitani, il regista che ritorna dopo vent’anni dalla sua edizione de «Il pozzo dei pazzi» al Piccolo Teatro. 

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