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Ferrandelli: sindacati non difendano casta Ars

PALERMO. "I sindacati non possono stare di mattina in piazza a difendere il diritto agli stipendi per i lavoratori forestali e per gli operatori della formazione e di sera fare le barricate negli eleganti saloni di Palazzo dei Normanni per dire no al taglio dei superstipendi dei burocrati dell'Ars. Perché difendere chi guadagna 500 mila euro all'anno, significa tradire la fiducia di chi aspetta lo stipendio di mille euro da mesi o, ancor peggio, di chi un lavoro non ce l'ha". Lo scrive su Facebook Fabrizio Ferrandelli, deputato regionale del Pd, in merito al braccio di ferro tra sindacati e presidenza dell'Ars sui tagli degli stipendi ai dirigenti dell'Assemblea regionale siciliana.
"La Sicilia, e i sindacati giustamente ce lo ripetono quotidianamente - aggiunge - vive una profonda crisi economica che investe giovani e famiglie e la risposta non può essere quella di mantenere privilegi feudali che offendono tutti quelli che un lavoro non ce l'hanno e se ce l'hanno è precario o sottopagato".
"Invito pertanto i segretari confederali della Sicilia di Cgil Cisl e Uil - conclude Ferrandelli - a prendere le distanze e a sconfessare i loro rappresentanti sindacali all'Ars. Il sindacato ha senso se difende salari bassi e disoccupati, altrimenti cambia ruolo e diventa portavoce della casta dei burocrati".

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