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Tagli agli stipendi dei superdirigenti regionali Crocetta: "Ora tocca all'Ars"

PALERMO. La legge che taglia gli stipendi alla Regione e negli enti collegati colpisce un centinaio di super dirigenti e 55 pensionati d’oro, che adesso vedranno scendere le loro retribuzioni fino a 160 mila euro lordi all’anno. Ma ora si apre lo scontro per ridurre anche i maxi compensi all’Ars.
È stato Crocetta ad attaccare: «Adesso tocca all’Ars. Mi auguro che il presidente Ardizzone e il consiglio di presidenza faranno proprie le indicazioni nette che vengono da governo e Parlamento. Non si tratta, infatti, di andare a produrre solo risparmi, ma di dire che anche all'Ars non ci possono essere burocrati che guadagnano più di 160 mila euro quando siamo a conoscenza di retribuzioni che sono di 650 mila euro l'anno».
Il riferimento del presidente Crocetta è alla figura del segretario generale dell’Ars, il top della carriera amministrativa in Parlamento (ma Ardizzone ha sempre smentito le cifre indicate da Crocetta).

Secondo dati ufficiali i dirigenti dell’Ars che guadagnano più di 160 mila euro sono 51 e di questi almeno 29 sono sopra i 200 mila euro. I pensionati d’oro del Parlamento sono 64, almeno 51 dei quali incassano un asseegno di quiescenza da oltre 200 mila euro annui.
Il presidente Giovanni Ardizzone ha annuciato che l’Ars deciderà autonomamente di ridurre i compensi dei burocrati. Non si voterà quindi una legge ma si farà una trattativa fra il collegio dei questori e le rappresentanze sindacali interne. L’incontro è previsto per domattina.

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