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Dl Irpef, bonus da 80 euro esteso alle famiglie con 3 figli

Ma sul provvedimento pende il rischio di un ricorso da parte della Rai, il cui Cda deciderà il da farsi nelle riunione del prossimo 12 giugno

ROMA. Il governo condivide l'esigenza di allargare alle famiglie più numerose (da tre figli in su) e con un solo reddito il bonus di 80 euro. La misura quindi passerà. E, sempre l'esecutivo, precisa che eventuali maggiori introiti  che arriveranno dalla lotta all'evasione e che dovranno essere permanenti, (anche dopo il 2014-2015) saranno destinati alla riduzione del carico fiscale. Intanto però sul provvedimento pende il rischio di un ricorso da parte della Rai, il cui Cda deciderà il da farsi nelle riunione del prossimo 12 giugno.    
Il decreto Irpef, comunque, viaggia a 'vele spiegate' verso l'ok delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato. Con i sindacati che però scaldano i 'motori' contro i tagli alla Rai e che annunciano per il 3 giugno, quando il provvedimento dovrebbe andare in aula al Senato per poi passare alla Camera con un testo non particolarmente cambiato, iniziative unitarie. A Palazzo Madama dopo un avvio post-elettorale 'fiacco' i senatori mettono il turbo per arrivare all'approvazione del testo domani sera. Come da programma. Montecitorio a sua volta avrà pochi giorni per fare eventualmente modifiche minime (''chirurgiche'') perchè il decreto decade il 23 giugno. Poi, come noto, il Governo guarda alla Legge di Stabilità per rendere permanente l'intervento di riduzione fiscale. Ma anche per allargare la platea (lo ribadisce il viceministro Enrico Morado) a pensionati ed incapienti. E anche sul reddito minimo garantito - dice - il governo pensa ''di valutare interventi con misure di sostegno al reddito, nella legge di stabilità''.    
Altro tema è quello della Tasi. Per lo slittamento ad ottobre nei comuni che non hanno ancora deliberato l'aliquota si sta per varare ''uno specifico provvedimento d'urgenza in tempi brevi. Quindi è opportuno soprassedere sulla questione della fiscalità locale''. Poi, come si dice da giorni, il contenuto del decreto potrebbe essere tradotto in un emendamento al decreto Irpef. Si valuta inoltre ancora la proposta del presidente della commissione Finanze, Mauro Maria Marino (del Pd), che permetterebbe di riammettere alla rateizzazione dei debiti fiscali anche per i contribuenti che hanno perso tale possibilità. Per quanto riguarda il taglio delle tasse si modifica la Legge di Stabilità stabilendo che le risorse derivanti dalla lotta all'evasione da destinare al taglio del cuneo fiscale saranno quelle eccedenti le previsioni del governo (così come previsto appunto nella legge di stabilità) ma dovranno essere in più anche rispetto a quelle effettivamente incassate nell'anno precedente. Si tratterà inoltre di risorse ''permanenti''. Resta anche ancora da votare l'emendamento di Mario Michele Giarrusso (M5S), che punta all'abolizione dei vitalizi ai soggetti condannati in via definitiva per mafia e per reati contro la Pubblica amministrazione. Infine i sindacati che protestano contro l'articolo 21 del Dl Irpef (il taglio di 150 milioni alla Rai che verrebbe invece esclusa dai tagli previsti per le partecipate all'articolo 20). Il prossimo 3 giugno (quando il dl sarà in aula) Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti hanno convocato una conferenza stampa nella quale illustreranno i ''rischi per il servizio pubblico radiotelevisivo''. Intanto il cda della Rai deciderà nella prossima riunione del 12 giugno se impugnare o meno il decreto.

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