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Rinasce San Mattia alla Kalsa e diventa teatro

PALERMO. Le ali della contemporaneità alle radici delle tradizioni. Così il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha definito l'affidamento a Mimmo Cuticchio dell'ex chiesa di San Matteo ai Crociferi. Il pezzo di storia che si trova in via Torremuzza, nel quartiere Kalsa, ospiterà gli spettacoli dell'artista siciliano. E così il sipario si alzerà all'interno del «gioiello d'arte» che fu costruito tra il 1637 e il 1647 per volere della principessa Francesca Balsamo. Un monumento, l'ex chiesa di San Mattia, che ha indossato diverse vesti durante la sua vita millenaria. Fu perfino una caserma dei vigili del fuoco. Ma adesso è rinata e ha trovato la sua identità e la sua destinazione. Ammontano a circa 290 mila euro i soldi utilizzati per recuperare l'ex chiesa luogo di culto. Soldi che fanno parte di un finanziamento di circa 1 milione e mezzo erogato dalla società per lo Sviluppo dell'arte, della cultura e dello spettacolo (ARCUS) per conto del Ministero dei Beni culturali. Il piano di recupero, comprende anche l'ex Fonderia, il Teatro Montevergini e il Teatro Garibaldi. I fondi, inoltre, grazie a una rimodulazione del progetto da parte del Comune, saranno destinati per l'allestimento di ulteriori siti dei Cantieri Culturali della Zisa. «Questi finanziamenti esistono già da un po’ - spiega l'assessore comunale alla Cultura, Francesco Giambrone -. Quando ci insediammo stavano per essere perduti, la firma del protocollo con i ministeri, che abbiamo fatto in passato, ci ha permesso di rimodulare il progetto. I soldi a nostra disposizione serviranno non solo al recupero di questi beni architettonici ma aiuteranno la fase iniziale della nuova gestione e destinazione».
Una nuova vita, quindi, aspetta l'ex chiesa di San Mattia. I lavori di restyling hanno permesso al monumento che si appresta a diventare un teatro, di accogliere circa 200 persone. Un luogo storico d'innovazione. Non solo per l'installazione delle tribune telescopiche. Ma anche perché mostrerà la parte «sperimentale» dell’ultraquarantennale lavoro di Mimmo Cuticchio. «Non mi piace chiamare teatro questo posto - afferma Cuticchio -. È un luogo in cui allestire i miei spettacoli, qua entrerà il poeta, il narratore che si relazionerà con il pubblico. Il teatro lo faranno gli spettatori. In futuro vorrei realizzare uno spettacolo sul brigantaggio e in questa occasione il posto si trasformerà in una sala da ballo dove far danzare il pubblico».
Ci sono voluti circa due anni per restituire l'ex chiesa alla città. A occuparsi dei lavori sono stati gli architetti Giuseppe Prestigiacomo, Marcello Emo, Paolo Porretto e gli ingegneri, Vincenzo Costa, Edoardo Intravaia e Vincenzo Lauriano. «Amg ha creato un impianto elettrico a norma, abbiamo realizzato un nuovo impianto d'illuminazione e d'audio - spiega il direttore dei lavori, Giuseppe Prestigiacomo -. Il bene è stato adeguato alla normativa antincendio e abbiamo acquistato un montascale mobile per l'abbattimento delle barriere architettoniche».

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