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San Cataldo, niente soldi per il reddito minimo: in attesa cinquanta lavoratori

I lavoratori, guidata dall'esponente della Cgil Manuel Bonaffini, hanno incontrato i dirigenti del comune poi si sono riuniti in assemblea decidendo alla fine di non interrompere il servizio

SAN CATALDO. Casse comunali al verde ed esplode il malcontento dei lavoratori del reddito minimo d'inserimento. Sono in tutto una cinquantina in attesa dell'indennità del mese di aprile già abbondantemente maturata. Per loro è stata una autentica doccia fredda apprendere che il Comune non ha più soldi per garantire le anticipazioni così come aveva fatto dall'inizio dell'anno. I cinquanta lavoratori in questione sono quelli impiegati nella custodia e la manutenzione del verde in ville e giardini, negli uffici con le mansioni più basse. Insomma un piccolo esercito che si è rivelato determinante per il funzionamento della macchina comunale. I lavoratori, guidata dall'esponente della Cgil Manuel Bonaffini, hanno incontrato i dirigenti del comune poi si sono riuniti in assemblea decidendo alla fine di non interrompere il servizio fin qui garantito nelle varie ripartizioni. "Ci è stato promesso - ha dichiarato Bonaffini - che non appena la Regione sbloccherà i fondi per gli Rmi i lavoratori saranno pagati rapidamente. Non conosciamo però i tempi tecnici per l'accreditamento delle somme al Comune, tutto dipende dalla burocrazia degli uffici dell'assessorato alla Fmaiglia". Per gli Rmi dell'isola la Regione ha stanziato complessivamente dieci milioni di euro provvedendo anche alla ripartizione delle somme appena sufficienti per assicurare la continuità lavorativa fino al prossimo mese di luglio. Da quel momento in poi dovranno essere i comuni a trovare altre soluzioni e garantire, con anticipazioni di cassa, il mantenimento in servizio dei lavoratori molti dei quali inseriti da oltre un decennio nelle graduatorie del reddito minimo d'inserimento. Se a San Cataldo, malgrado la rabbia crescente, i lavoratori prestano regolarmente servizio, la stessa cosa non è avvenuta nel capoluogo dove ben 86 lavoratori - pure Rmi - sono fermi dal 17 aprile. Dalla Regione è arrivato il via libera per l'immissione in servizio invitando il Comune a procedere ad ulteriori anticipazioni di cassa. Ma anche Palazzo del Carmine ha le casse desolatamente vuote. Ieri i sindacati e una delegazione di lavoratori hanno incontrato i dirigenti del Comune mostrando il decreto dell'assessorato alla Famiglie con il quale vengono sbloccate le somme - non ancora accreditate alla tesoreria comunale - per la ripresa del servizio. I dirigenti di Palazzo del Carmine hanno chiesto ulteriori chiarimenti allungando così i tempi per la reimmissione in servizio degli 86 lavoratori. S.Ga.

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