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Manovra ferma, stipendi in ritardo: scatta l’assedio ai palazzi della politica

Martedì, nel giorno in cui l’Ars voterà la Finanziaria bis, sotto il Parlamento si raduneranno i sindacati autonomi. Con loro anche gli operatori della formazione. I 26mila forestali manifesteranno davanti a Palazzo d’Orleans

PALERMO. Scatta l’assedio ai palazzi della politica. Martedì, nel giorno in cui l’Ars voterà la Finanziaria bis, sotto il Parlamento si raduneranno i sindacati autonomi che protesteranno per il ritardo nel pagamento degli stipendi a tutti i dipendenti degli enti collegati. Insieme a loro gli operatori della formazione professionale. Mentre nelle stesse ore sotto Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione, manifesteranno i 26 mila forestali in attesa dei fondi per iniziare la stagione lavorativa.
Proprio i fondi destinati ai forestali e quelli per i Comuni (che impiegano a loro volta 18.500 precari) sono quelli più a rischio visto che l’emendamento che stanzia i 100 milioni necessari non è stato approvato in commissione.
 L’assessore all’Economia, Roberto Agnello, ha difeso lo stanziamento davanti ai capigruppo riuniti oggi all’Ars. Ma un’intesa non è stata raggiunta. E Rosario Crocetta è esploso: «Serve anche lo stanziamento per Comuni e forestali. È il momento di dire basta alle polemiche». Ma è sempre più probabile che martedì si vada in aula per votare solo la parte della legge che stanzia 136 milioni per gli enti collegati alla Regione.
Malgrado ciò Cobas e Sadirs porteranno sotto l’Ars i dipendenti di Eas, Esa, Ersu, Irsap ed Enti parco dalle 15,30, proprio mentre i deputati inizieranno a votare. E sotto l’Ars ci saranno anche gli operatori della formazione professionale guidati da Cgil, Cisl e Uil per chiedere gli stipendi arretrati, certezze in vista della riforma e l’assunzione degli esuberi al Ciapi di Priolo. Gli operatori della formazione però iniziano a protestare già venerdì, sotto i 67 centri per l’impiego e andranno avanti in varie forme fino a mercoledì prossimo.
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