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Palermo, una città d’arte tra i rifiuti

Benjamin Barber inserirebbe Palermo tra le dieci città del mondo indicate come modello per l’uscita dalla crisi e il nostro Orlando se ne fa vanto. Io, insieme ad altre mie colleghe, molti altri commercianti e abitanti del quartiere lottiamo ogni giorno non solo contro la crisi, ma contro la pazzia che ti prende nel vivere nel bel mezzo di una discarica. Perché nove bidoni dell’immondizia senza coperchi e sempre trasbordanti costituiscono una discarica, abusiva e a cielo aperto. Ed è inutile cercare aiuto nella polizia municipale, chiamare la RAP…sei solo. Però nell’immondizia della piazza/discarica trovi di tutto, complementi di arredo, materiali organici e inorganici e se cerchi bene anche qualche trancio di pesce, vestiti, cassette di legno…una ricchezza alla portata di tutti. Ma Palermo è una città d’arte e i turisti, che da qui passano e spesso, restano incantanti di fronte a cotanta installazione, quindi perché non fermarsi per scattare due foto ricordo da portarsi a casa? E mentre l’immondizia avanza come un blob invadendo la piazza, insinuandosi fra le macchine (perché piazza Cattolica oltre che essere una discarica abusiva è anche un parcheggio abusivo) mentre i cani sbrandellano i sacchetti alla ricerca di cibo come in un “the day after” pensi al caldo alle porte e ti chiedi se dovrai usare la maschera che abitualmente usi solo per alcuni lavori anche quando non lavori, pensi ai i topi che circoleranno tranquillamente…e infine pensi che se solo avessi un po’ più di coraggio e provassi un po’ meno schifo, sacchetto dopo sacchetto, bidone dopo bidone, questa installazione la sposteresti da questo angolo di centro al centro della città.
Cristina Ferrara, Palermo

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