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Caltanissetta, la condotta idrica di Gibil Habib resta una chimera

CALTANISSETTA. Lavori sospesi e protesta montante a Gibil Habib e dintorni la vastissima zona a sud dell'abitato dove i residenti attendono da vent'anni la realizzazione della condotta idrica. L'intervento iniziato a metà febbraio è stato sospeso da due mesi fra la rabbia e lo sconcerto di migliaia di nisseni che avevano salutato l'arrivo di ruspe e maestranze con grande soddisfazione. Anche perchè la ditta aggiudicataria dell'appalto (un milione e mezzo di euro con finanziamenti regionali a copertura di un progetto di Caltaqua) in poco tempo aveva fatto cose davvero promettenti come la realizzazione di by-pass fra viale Amedeo e la zona dell'ex mattatoio. A metà aprile, però, è successo l'imprevedibile. I lavori si sono improvvisamente bloccati ed inizialmente si era pensato ai soliti problemi economici legati agli stati di avanzamento. Dalla Regione e dal Comune le risposte sono state di tutt'altro avviso. A quanto sembra lo stop sarebbe stato provocato dalla presentazione di documenti ritenuti non corretti da parte di Caltaqua, ente appaltante dell'opera. Insomma questioni di carattere burocratico. Tutto è fermo e i residenti hanno chiesto timidamente chiarimenti a Caltaqua che però non sarebbero arrivati, pertanto la data di conclusione dell'intervento (21 agosto 2014) si allontana definitivamente. Gli abitanti di questo comprensorio per vedere scorrere l'acqua dai rubinetti - sogno accarezzato da quattro lustri - dovranno ulteriormente allungare il collo. Una beffa. L'opera in questione può senz'altro definirsi storica per questa fetta di territorio cittadino (dodici contrade) i cui residenti sono costretti a rifornirsi con le autobotti il cui servizio peraltro è sospeso dall'agosto 2012 per la ormai famosa questione dei libretti di circolazione dei mezzi di Caltaqua sprovvisti dell'autorizzazione per il trasporto in conto terzi e ritirati dalla Motorizzazione. Anche in questo caso il braccio di ferro fra i due uffici è sempre aperto. Decisamente lunga e travagliata è la storia di questi dodici chilometri di condotta che dovrebbero coprire non tutto ma il sessanta per cento dell'intero territorio e consentirebbero a 860 nuove utenze di allacciarsi alla rete idrica. I lavori erano partiti nell'estate 2008 e sospesi dopo un mese per il fallimento dell'impresa che aveva vinto l'appalto. Ci sono voluti ben sei anni per chiudere definitivamente il contenzioso con l'impresa, procedere ad una nuova gara d'appalto e assegnare così i lavori che interessano anche via Stazzone e anche contrada Calderaro sede della Zona Industriale. L'intervento è partito a febbraio e stava procedendo a tappe forzate ma adesso è sopraggiunto lo stop che sta facendo ammattire centinaia di famiglie che risiedono nelle contrade Gibil Habib, Santa Lucia, Misteci, Iuculia, Calderaro, Serra Difesa, Valle, Montone, Musta, Gulfi, San Leone e Besaro. In questo momento l'ottanta per cento degli abitanti viene rifornito delle autobotti private con indubbi salassi economici.

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