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Sos sindacati: pochi postini, scoperte 15 zone

La Cisl: «Oltre 1.700 lettere in giacenza negli uffici». La società minimizza: «Numeri che non corrispondono alla realtà». Il segretario della Slp Affatigato: «Il continuo ricorso a personale a tempo determinato e a straordinari non risolve la situazione». Annunciato ciclo di assemblee

PALERMO. Carenza di personale al servizio recapito delle poste palermitane. Lo denuncia la Slp Cisl, che da lunedì aprirà un ciclo di assemblee negli uffici postali di Palermo e provincia. Secondo il sindacato, che chiede il rispetto delle regole sulla nuova riorganizzazione del servizio recapito, «il ricorso a ore e ore di straordinario è la causa del mancato arrivo di nuovo personale».
Secondo i postali della Cisl, all'appello mancherebbero circa cento portalettere per il recapito della corrispondenza, nonostante gli accordi siglati con l'azienda sul riequilibrio delle risorse.
«Fra carenze strutturali ed esodi incentivati - dice Maurizio Affatigato, segretario generale della Slp Cisl - il settore del recapito si è svuotato. Ed è evidente che il continuo ricorso al personale a tempo determinato, per tre mesi e con turni di lavoro di cinque ore, rappresenta un rimedio apparente, che non risolve una situazione di assoluta gravità». Secondo il sindacato, a causa della carenza di personale, ci sono almeno giornalmente 15 zone della città che rimangono senza corrispondenza, con il conseguente accumulo di posta in giacenza.
«Appena due giorni fa c'erano 1.500 chili di corrispondenza e 1.700 lettere a firma che giacevano negli uffici, mentre in 16 zone il recapito non c'è stato - continua Affatigato - tutto questo va a discapito della qualità del servizio, che potrebbe compromettere il mantenimento e l'acquisizione di commesse di lavoro, generando effetti negativi sul futuro dell'azienda e sul mantenimento dei livelli occupazionali». Numeri che però, secondo Poste, «non corrispondono alla situazione reale».
Quello del sindacato suona come un duro atto d'accusa verso l'azienda, anche perché la vertenza che si è appena aperta non riguarda solo la carenza del personale. Sul tavolo c'è la valorizzazione dei quadri, i distacchi del personale e le ferie. Ci sono poi le assunzioni, si parla di oltre mille persone da reclutare con contratti trimestrali. Ma sembrerebbe più un'operazione dedicata al Nord Italia e non al Sud, dove si pensa che al massimo potranno essere una decina a trovare questo spizzico di lavoro.
Finora, il tutto si è limitato alla presentazione del curriculum nella sezione «Lavora con Noi» del sito di Poste. In Sicilia non appare una cosa scontata, nemmeno in questo momento che i sindacati denunciano la carenza di personale. Anche dalla sede regionale di Poste sono cauti: «Prima delle assunzioni va tenuto conto della mobilità volontaria territoriale dell'organico dislocato in altre regioni».
In sostanza, la lista dei postali che vorrebbe rientrare nella terra d'origine è lunga. In graduatoria ci sono 350 dipendenti, fra part time e full time. Un punto che sta molto a cuore al sindacato, che spinge l'azienda ad applicare questi spostamenti per rimpinguare i settori scoperti, come il recapito.

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