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Truffa sui rimborsi della Regione, la Corte dei Conti condanna 4 dirigenti

PALERMO. Rimborsi per missioni, pagamento di fatture a ditte, compensi dei consulenti: tutto il denaro però, invece che finire nei conti correnti dei fornitori di servizi, andava nelle tasche di un funzionario dell'area Affari generali del dipartimento dell'Istruzione e della formazione professionale della Regione, Emanuele Currao. Era lui a girarli sul proprio conto, bastava cambiare l'Iban. La vicenda venne fuori a luglio del 2012 quando la Procura della Corte dei Conti dispose il sequestro di 86 mila euro. Questa mattina la Corte dei Conti ha condannato Currao e la dirigente Concetta Cimino al pagamento di 242.117 euro, mente i due funzionari della Ragioneria, Antonino Di Prima e Amalia Princiotta Cariddi, dovranno restituire rispettivamente 8.404 euro e 41.271 euro. Currao entrava nel sistema con le credenziali della dirigente  Cimino che, fidandosi del collega, non controllava mai i pagamenti, poi il funzionario apponeva la firma elettronica del suo capo e infine il proprio Iban. Il raggiro è stato segnalato alla Corte dei conti dal dirigente  dell'area Affari generali che ha accertato gravi irregolarità amministrativo-contabili dovute ai continui accrediti di denaro a soggetti diversi dai creditori. Per la Corte "risulta che nel comparto regionale in esame - scrive nelle motivazioni - vi era una pratica illegale diffusa nella predisposizione e liquidazione dei mandati, una falsificazioni ripetuta e sistematica dei titoli di spesa, sia cartacei che informatici, che si ricorreva alla duplicazione degli stessi mandati al fine di creare coperture a precedenti illiceità, e tutto avveniva nella totale inerzia e noncuranza dei
funzionari".

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