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Crocetta: "Rinvio della manovra è un'indecenza"

PALERMO.   «Il governo esprime il proprio rammarico profondo per il rinvio in commissione bilancio della manovra correttiva». Lo ha detto il presidente della regione Rosario Crocetta commentando il voto espresso stamane all'Ars. «Perchè in questo caso l'opposizione di alcune forze politiche non è fatta al governo - ha aggiunto - ma al popolo siciliano. I lavoratori siciliani devono sapere che in questo caso il governo non c'entra nulla. Abbiamo presentato la prima manovra a febbraio subito dopo la impugnativa al commissario».  
«Alla fine i siciliani non hanno i paraocchi - ha detto - Un rinvio di quindici giorni significa lasciare almeno per un altro mese gli stipendi.  Io vorrei sapere se ci fosse stata una manovra per pagare stipendi al parlamento sarebbe stata un rinviata in commissione. U saziu un cridi au diunu. Il sazio non crede a chi e digiuno - ha osservato citando un proverbio siciliano - Sono io che chiedo la mobilitazione straordinaria del popolo siciliano. È una indecenza non ci si può mascherare dietro i tecnicismi». Per Crocetta infine «il disagio sociale non porterà vantaggi elettorali per nessuno».
Il governatore ha poi affermato che in conferenza dei capigruppo dell'Ars chiederà che «la commissione Bilancio esamini già da domani la manovra correttiva per portarla in aula già lunedì e garantire il pagamento degli stipendi ai precari in attesa». 


LETTERA APERTA DEL PRESIDENTE CROCETTA. «Cari dirigenti dei sindacati, cari lavoratori, oggi in modo specioso, senza alcun motivo e a maggioranza, le opposizioni in parlamento hanno rinviato la manovra salva stipendi alla commissione bilancio, determinando l'aggiornamento dell'aula al 27 maggio. Tale situazione determina un vero e proprio massacro sociale, impedendo di garantire ai lavoratori un diritto, quello della retribuzione del lavoro, considerato inalienabile dalla Costituzione». Lo scrive il presidente della regione, Rosario crocetta, in una lettera aperta ai siciliani.   «È dalla fine di febbraio che il governo tenta di risolvere gli effetti dell'impugnativa del commissario dello Stato - prosegue - Nel febbraio scorso avevamo proposto una manovra complessiva di variazioni di bilancio, la cui trattazione è stata inspiegabilmente ritardata. Prima della trattazione della medesima, i capigruppo dell'Ars ci hanno proposto di ridimensionare la manovra a una legge salva stipendi e cosi abbiamo fatto. Per risolvere inoltre i problemi dei comuni abbiamo proposto l'accensione di un mutuo da cento milioni, per consentire agli enti locali di potere iscrivere tali voci in bilancio. Sulla seconda manovra è stato sollevato il problema  che non era corretto sottoscrivere un mutuo. Rispetto a tali rilievi, il governo ha emendato tale manovra sostituendo il mutuo con una copertura di spesa derivante dai risparmi. In aula oggi il colpo di scena: è stato deciso di rinviare ulteriormente la trattazione, alludendo a motivi di illegittimità inesistenti su tale copertura di spesa».  «La nuova copertura - continua - è la medesima assicurata già dall'art. 72 della finanziaria 2013, che è stata considerata legittima dal commissario dello Stato e pubblicata regolarmente nella Gazzetta ufficiale della regione Siciliana n. 3 del 7 maggio 2013, che trasmetto in allegato. Emerge in alcune parti del parlamento una irresponsabilità politica senza precedenti con una linea 'del tanto peggio tanto megliò, che punta a scardinare la coesione sociale e il rapporto tra istituzioni e cittadini. In questo momento, mi sento solo di dire che sono con voi, che condivido il dramma di decine di migliaia di lavoratori che rischiano di non avere pagato lo stipendio. Ho chiesto al presidente dell'Ars, Ardizzone, di convocare urgentemente una conferenza dei capigruppo per trovare una soluzione immediata, vi chiedo di sostenere questa richiesta a nome dei lavoratori e del popolo siciliano». 

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