Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Caltanissetta, un proiettile «inviato» ad un vigile urbano

CALTANISSETTA. Un bossolo di fucile lasciato sul cofano di un'auto per intimidire un agente impegnato in delicate indagini sul versante dei reati ambientali. Un episodio inquietante risalente a qualche settimana sul quale adesso è in corso una inchiesta della Procura affidata ai carabinieri.
Destinatario del misterioso avvertimento è un ispettore della polizia municipale da tempo distaccato alla sezione Ambiente e Sanità istituita a Palazzo di Giustizia per fronteggiare la nascita indiscriminata delle discariche abusive che stanno sfregiando il territorio. E' una sezione interforze composta da poliziotti, carabinieri e agenti della polizia municipale particolarmente esperti nella lotta contro il mercato - ormai in piena espansione - legato al trasporto e al commercio di rifiuti tossici e speciali. Massimo riserbo dagli investigatori. Sembra però che le indagini - non facili - siano concentrate fra il capoluogo e San Cataldo zone dove negli ultimi mesi la sezione Ambiente ha operato in più di una circostanza scoprendo siti abusivi ricolmi di rifiuti anche speciali, denunciando una decina di persone e sequestrando mezzi. Operazioni che, evidentemente, hanno provocato non pochi fastidi ai promotori di un commercio estremamente lucroso.
Potrebbe essere questa la chiave di lettura per spiegare il ritrovamento del bossolo calibro 12 sul cofano dell'utilitaria parcheggiata sotto casa dell'ispettore. Sui terreni trasformati in discariche sembra - come sarebbe stato accertato dalle indagini - ci siano cointeressenze di organizzazioni ben radicate sul territorio che avrebbero trovato il sistema per trasformare in soldoni lo smaltimento di materiali provenienti da opere di demolizioni murarie. Gli uomini della sezione Ambiente recentemente a cavallo fra i territori del capoluogo e San Cataldo hanno scoperto ben tre discariche di dimensioni limitate, ma profonde e comunque in grado di inquinare le falde acquifere per danni incalcolabili all'ambiente e alla salute dei cittadini.
Alla loro localizzazione si è arrivate al termine di fasi investigative corroborate dalle immagini che avrebbero immortalato l'andirivieni di automezzi stracarichi di materiale che veniva sistematicamente scaricato e interrato. Un via vai stroncato dalle denunce e dai sequestri di aree e autocarri. La lotta all'inquinamento e ai reati ambientali nel capoluogo, e in anni non sospetti, porta la firma della polizia municipale la prima a scoprire autentiche bombe ecologiche puntate sulla città. Una "battaglia" che ha originato una miriade di processi - alcuni conclusi con il patteggiamento, altri in itinere - e costretto chi aveva creato discariche abusive a provvedere a bonifiche e smaltimenti seguendo itinerari particolarmente onerosi. Un'attività intensa che qualcuno vorrebbe ostacolare facendo arrivare messaggi inquietanti sotto forma di proiettili.

Caricamento commenti

Commenta la notizia