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Formazione, si firmano i primi contratti al Ciapi

Accordo per salvare 1.400 licenziati per la crisi e per le inchieste sul settore. ma la notizia non placa gli animi

PALERMO. In settimana alcune centinaia di disoccupati della formazione firmeranno i contratti per tornare al lavoro in un progetto regionale al Ciapi di Priolo che salverà almeno 1.400 licenziati dagli enti in crisi o finiti nelle inchieste giudiziarie. La notizia non placa però gli animi dei lavoratori che denunciano fino a 24 mesi di ritardo nel pagamento degli stipendi. Disagi che il governo attribuisce agli enti: «Fino ad oggi per la formazione sono stati spesi all'incirca 200 milioni di euro - ha detto il presidente della Regione, Rosario Crocetta - quando ne bastano invece 150. Gli operatori della formazione verranno stabilizzati. Molti contenziosi i dipendenti ce li hanno con gli enti che non li pagano nonostante gli enti vengano pagati regolarmente. C'era un gioco assurdo di furti». Dal canto suo, Luciano Luciani, presidente dell’Aref, associazione regionale degli enti, denuncia: «Il governo vuole azzerare il sistema e possibilmente creare nuovi istituti come il Ciapi di Priolo, pubblici o pubblici-privati, inconciliabili con la normativa europea e nazionale». Uno scontro che vede protagonisti migliaia di lavoratori, confluiti in piazza Indipendenza per manifestare davanti alla sede del governo. Nel pomeriggio l’assessore Nelli Scilabra e l’assessore Giuseppe Bruno hanno incontrato il partenariato sociale illustrando il Piano giovani e la Garanzia giovani, i due progetti rivolti agli under 35 che mettono in campo circa 240 milioni di euro in tutto per favorire l’occupazione. Il Piano giovani, hanno chiarito dall’assessorato, è pronto a partire con i bandi per i tirocini retribuiti, che però dovrebbero essere pubblicati dopo le elezioni per evitare polemiche. La Garanzia giovani, invece, è partita solo a metà: i giovani possono iscriversi al programma ma per varare in Sicilia le misure serve ancora il via libera della giunta e poi la firma del ministero. Tanto che Michele Pagliaro, leader della Cgil siciliana, teme «che questi ritardi possano inficiare anche le misure sui giovani». A partire subito sarà invece il progetto Prometeo, l’iniziativa del governo regionale per salvare i lavoratori della formazione rimasti senza lavoro dopo le inchieste che hanno coinvolto gli enti. L’assessore alla Formazione, Nelli Scilabra ha comunicato ai sindacati che il Ciapi di Priolo convocherà a gruppi di cento i lavoratori per siglare i contratti a partire da questa settimana. Sono circa duemila gli ammessi nelle graduatorie del progetto finanziato con circa 35 milioni di euro e che mette però a disposizione 1.415 posti per sette mesi di lavoro. Ci sono ex dipendenti di Anfe, Ancol, Aram e Cefop. Sono invece circa 600 gli esclusi dal progetto perché non avevano i requisiti. «Ma bisogna fare presto – dice Giuseppe Raimondi della Uil Scuola – più tempo passa più aumenta il rischio di non trovare tutti gli allievi per fare partire i corsi, considerato che l’estate è alle porte». Ma la protesta è legata anche al futuro del settore, dove gli enti avranno sempre meno spazio e i lavoratori temono ripercussioni. Filippo Panarello, deputato regionale del Pd dice: «Bisogna uscire dalla situazione di inaccettabile paralisi del settore della Formazione». E per l’europarlamentare Salvatore Iacolino «la riforma governo Crocetta ha prodotto macelleria sociale».

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