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«IP», ecco la sigla che può certificare la resistenza di un dispositivo

PALERMO. Per chi deve acquistare uno smartphone e vuole evitare di ricorrere ad una custodia esistono già diversi modelli in grado di resistere alla polvere o all'acqua, come il Sony Xperia z (IP55/IP57) o il Samsung S4 ed il nuovo S5 (IP67); attesissimo poi il modello LG G3 (IP67), disponibile dal 17 maggio. Anche il tablet della famiglia Xperia di Sony è impermeabile ed apre nuove opportunità per il suo utilizzo al mare, su un materassino o a bordo di un canotto; unica precauzione è quella di allacciare il device ad un galleggiante, perché non esiste ancora alcuna protezione contro l’affondamento.
Tutti questi dispositivi rispondono a determinate caratteristiche di resistenza definite dal codice IP; si tratta di una scala di protezione internazionale spesso evidenziata dai produttori per enfatizzare le caratteristiche di resistenza di un prodotto. Impariamo a conoscere le sigle per capire meglio le qualità del nostro device. La prima cifra indica la protezione contro l?infiltrazione di corpi solidi, più alto il numero, più piccolo il corpo solido da cui è protetto. Nel caso di cellulari ed altri dispositivi elettronici dobbiamo accertarci che vi sia almeno una protezione 4 o 5, per la sabbia, o 6, per la polvere. La seconda cifra invece serve a certificare la resistenza ai liquidi: 3 equivale alla protezione dalla pioggia, 4 dagli spruzzi, 5 da getti d?acqua, 6 da volumi d’acqua più ampi, 7 da immersione temporanea fino a 30 minuti, 8 al momento rappresenta la scala più alta e certifica la protezione totale per immersione continua in acqua. In alcuni casi la sigla continua con due lettere aggiuntive indicanti ulteriori dettagli che nel nostro caso sono ininfluenti.


O. ES.

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