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Piano casa, meno sgravi ma benzina più cara già dal 2014

Sul Piano casa varato dal governo Renzi arriva lo stop dalla Commissione Bilancio del Senato per «problemi di copertura». Il decreto legge, che affronta l'emergenza abitativa, il mercato delle costruzioni e l'Expo 2015, è quindi da rifare.
Tutto torna nelle mani del governo che dovrà stabilire se esistono effettivamente spazi di manovra per accogliere le modifiche, individuando eventualmente altre coperture. Martedì 13 è atteso il via libera dell'Aula, poi il decreto dovrà essere approvato entro il 27 maggio anche dalla Camera, altrimenti decadrà.
Ieri, la commissione Ambiente e Lavori pubblici del Senato prima della bocciatura aveva approvato una serie di emendamenti. A cominciare da quello presentato da Sel per l'ampliamento degli sgravi Irpef (attraverso le detrazioni) in favore degli inquilini a basso reddito (da 900 euro per chi guadagna circa 15mila euro a 450 euro per i redditi di circa 30mila euro). Gli sgravi scatterebbero nel caso in cui «l'importo del canone annuo sia superiore al 14% dell'imponibile Irpef». La copertura arriverebbe dalla riduzione dell'aggio per i concessionari dei giochi (in particolare Lotto ed Enalotto) e dall'adeguamento del prelievo erariale unico delle videolottery. Altro emendamento approvato, la conferma dei canoni ridotti fino al dicembre 2015 per gli inquilini che avevano denunciato gli affitti in nero. Poi il ripristino del tetto a 10 mila euro per il bonus mobili, che al momento viene però «congelato». E ancora, l'emendamento riguardante un nuovo aumento delle accise sui carburanti - per un valore pari a 13 milioni di euro - che viene anticipato al 2014 e che modifica parzialmente le coperture alle norme che finanziano per 25 milioni l'Expo, inizialmente attinte dal fondo per le assunzioni nelle amministrazioni pubbliche.
Tra gli emendamenti che non dovrebbero avere problemi, invece, quello sulle nuove misure contro chi occupa abusivamente gli alloggi dell'edilizia residenziale pubblica, che sarà cancellato per cinque anni dalle liste per l'assegnazione delle case popolari e non potrà avere gli allacci delle utenze di luce e gas. E quello che amplia la possibilità di vendere gli alloggi pubblici, cosa che interessa anche i Comuni e i condomini nei quali la proprietà pubblica è solo al 50%. Aumentano anche i fondi a disposizione per le morosità incolpevoli.
«Sono parecchi gli emendamenti cassati dalla commissione Bilancio del Senato, io già parlato con Lupi, che si è impegnato a metterci la faccia e a parlare con il ministro dell'Economia. Come relatori, ci impegniamo a riformulare alcune delle proposte. Comunque non chiediamo centinaia di milioni ma parliamo di decine, e ci sono proposte, come quella relativa alla tutela delle vedove dei militari, che non si capisce perché non debbano essere approvate», ha detto il relatore al dl casa Stefano Esposito (Pd). L'ultima parola spetta comunque la prossima settimana a Palazzo Madama.

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