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Mantenersi in forma con l’apnea Ma in mare vietata l’improvvisazione

Non solo il nuoto, anche andare senza l’ausilio di bombole comporta dei benefici non indifferenti per il nostro corpo. È importante essere seguiti da un istruttore

PALERMO. Per mantenersi in forma e cercare il benessere a mare, non esiste solamente il nuoto. Anche andare in apnea comporta dei benefici non indifferenti per il nostro corpo. Ovviamente, come nel caso del nuoto, non bisogna improvvisare, ma è importante essere seguiti passo dopo passo da un istruttore, guida utile per imparare tutti i «trucchi del mestiere». L'Asd Apnea Palermo, un'associazione sportiva che fonda le sue radici sul mondo dell'apnea, fondata il 19 maggio 2011, nasce proprio con questo scopo: far scoprire anche a chi appassionato non è che andare sott’acqua non è solamente un gioco, tutt’altro.
Trattenere il respiro in fondo al mar può dare sensazioni diametralmente opposte: assolutamente negative di malessere o altamente positive. La pratica dell'apnea con le giuste istruzioni può produrre sensazioni di benessere.
«Apnea Palermo promuove la pratica dell'attività non con il fine ultimo di una prestazione atletica in termini di profondità raggiunte o minuti in immersione - spiega il presidente Giacomo Scalici - ma promuove la pratica dell'apnea che dia sensazioni positive, di benessere. In tale ottica, la conquista di una prestazione atletica diventa l'effetto non l'obiettivo principale. La pratica dell'apnea non è uno sviluppo moderno dell'immersione in mare, anzi - continua Scalici - l'attività subacquea è stata una delle prime attività acquatiche praticate dall'uomo». Ad esempio i polinesiani andavano a pesca di pesce catturandolo in immersione trafiggendolo con delle lunghe lance, i pathià. Donne giapponesi o coreane, le cosiddette Ama, si immergevano in apnea per la raccolta di molluschi da perla. I romani avevano dei corpi militari, gli Urinatores, che si immergevano per scopi militari: disancorare navi nemiche, recupero di carichi andati a fondo.
Con il tempo c'è stata un'evoluzione non solo sotto l'aspetto venatorio, raccolta di molluschi e altro ancora, ma l'attività in apnea è diventata di tipo ludico, solo per il piacere di praticarla.
Andare in apnea può portare risultati concreti e tangibili fin dalle prime volte, come ad esempio la consapevolezza di avere la corretta istruzione sulle tecniche di immersione, con benefici alla respirazione, con un rilassamento sia mentale che fisico del proprio corpo in acqua e dei cambiamenti anche di tipo fisiologico che l'immersione in mare senza respirare comporta, o quello ad esempio di scoprire i propri limiti e delle potenzialità che possono essere ancora espresse. Oltre, ovviamente, ad una notevole sicurezza quando si va in mare, per un divertimento e un benessere psico-fisico non indifferenti.
Per ottenere tutto questo, Apnea Palermo organizza e conduce una serie di corsi di formazione sia per adulti che per bambini a partire dai 6 anni. Proprio per i più piccoli esiste un percorso dedicato con l'apprendimento della tecnica di immersione in apnea attraverso il gioco in acqua, in cosiddetto progetto «Froggy» apnea. Esistono anche corsi di pesca in apnea e stage di approfondimento, per i già brevettati con almeno un livello di abilitazione all'immersione in apnea con qualsiasi agenzia didattica. In particolare, i corsi di PIA sono condotti da Riccardo Molteni, campione palermitano di pesca in apnea. Ci sono anche corsi di «Basic Life Support-Defibrilation» (BLS-D) e «Oxigen Frist Aid» per il primo soccorso. Inoltre sono previste sedute di allenamento in piscina ed in mare per i già brevettati per il miglioramento delle capacità apnoiche ed il mantenimento di una buona forma fisica.

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