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Ex Pip, altri 200 pronti per il ripescaggio

PALERMO. Il via libera in commissione è arrivato senza troppe polemiche, segno la norma salva-Pip ampiamente annunciata dai partiti nei giorni scorsi, potrebbe ricevere agevolmente il via libera anche in Aula. In commissione Bilancio è stato infatti approvato un emendamento che prevede che il calcolo del reddito per i precari del bacino Emergenza Palermo sia basato sul reddito individuale e non su quello Isee che comprende familiari e patrimonio. Così, altri 200 Pip potrebbero tornare a percepire il sussidio da 800 euro al mese dopo il ripescaggio del governo di 471 espulsi per reati lievi. “C’è il sostegno di tutte le forze politiche – spiega Vincenzo Figuccia, deputato di Forza Italia trai promotori della controriforma – spero prevalga il buon senso e si approvi una norma che aiuti tante famiglie ingiustamente penalizzate”.

Eppure, meno di un anno fa la una norma proposta dal Movimento Cinque Stelle e approvata dall’Ars aveva fissato in 20 mila euro di reddito Isee il tetto massimo per poter ricevere il sussidio da 800 euro al mese. La retromarcia dei partiti, dopo le plateali proteste dei precari che hanno ieri hanno manifestato al porto di Palermo rimette tutto in discussione. L’emendamento alla manovra correttiva, in sostanza, adesso potrebbe riammettere altri 200 Pip espulsi che si andrebbero ad aggiungere ai 471 ripescati dal governo perché avevano commesso reati lievi. In totale, dunque, il bacino tornerebbe a contare circa 2.800 precari rispetto ai duemila prospettati inizialmente dal presidente Rosario Crocetta e dall’assessore al Lavoro, Giuseppe Bruno. E addio risparmio di dieci milioni di euro l’anno auspicati dal governo.


Anche il precario milionario con un patrimonio da un milione di euro espulso dal bacino degli ex Pip (piani inserimento professionale) qualche mese fa rientrerebbe negli elenchi dei beneficiari del sussidio da 832 euro al mese se la norma 'salva-Pip', come è stata battezzata, passerà l'esame dell'aula, dopo che ieri notte è stata approvata in commissione Bilancio dell'Assemblea siciliana, come emendamento alla manovra correttiva da 136 milioni.

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