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Elezioni europee, Vento: «Più della metà deI siciliani vuole disertare le urne»

Il direttore dell’Istituto Demopolis: «Poco più del 40% degli italiani ha deciso quale partito votare. Cresce il malcontento verso Bruxelles»

«Secondo la stima effettuata da Demopolis, 20 milioni di italiani potrebbero restare a casa il 25 maggio: un dato senza precedenti per il nostro Paese nelle Europee. L'affluenza, che potrebbe restare più alta nelle regioni del Centro Nord grazie al traino delle Amministrative, crolla ulteriormente al Sud e nelle Isole. In Sicilia più di un elettore su due sembra intenzionato a non recarsi alle urne il 25 maggio». Pietro Vento, direttore dell'istituto nazionale di ricerche «Demopolis», conferma l'allarme-astensione in una campagna elettorale segnata da euroscetticismo e indifferenza: «Appena il 61 per cento degli elettori in Italia - afferma Vento - appare oggi propenso a recarsi al voto nelle Elezioni Europee. Una percentuale di quasi 15 punti inferiore rispetto alle Politiche del febbraio 2013. E il tasso di affluenza alle urne nelle diverse aree del Paese potrebbe divenire l'elemento decisivo nella misurazione del consenso ai partiti».

UN "SOGNO CHIAMATO EUROPA", SI DICEVA UN TEMPO. E ADESSO? QUAL È, ADESSO, LA FIDUCIA DEGLI ITALIANI NELL'UNIONE?
«Appare decisamente in crisi lo storico sentimento europeista degli italiani: la fiducia nelle istituzioni comunitarie, che nel 2000 si attestava al 53 per cento, si è ridotta di 18 punti negli ultimi 4 anni, passando al 30 odierno. Il malcontento verso le politiche economiche del'UE cresce in Italia da tempo. L'Euro non piace ma oltre i due terzi degli italiani temono però che uscirne oggi sarebbe molto rischioso, convinti che fuori dalla moneta unica andrebbe peggio, in quanto il nostro Paese sarebbe troppo debole e instabile per competere da solo sui mercati mondiali».

PER PARTITI E CANDIDATI, GIORNI CRUCIALI. ANCHE IN QUESTA COMPETIZIONE MOLTI DEVONO ANCORA DECIDERE PER CHI VOTARE?
«A 18 giorni dall'appuntamento elettorale, il consenso appare ancora fluido ed instabile. Poco più di 40 italiani su 100 hanno scelto definitivamente quale partito votare, il 9% esprime un'intenzione di voto, dichiarando di non esserne ancora sicuro e che potrebbe cambiare idea. Uno su dieci è assolutamente indeciso, mentre il 39 per cento sembra seriamente orientato ad astenersi. Tra gli elettori sono ancora molti i dubbi: quella scattata oggi è una fotografia destinata a mutare in modo significativo nelle ultime 2 settimane di campagna elettorale».

SFIDA A DUE, PD-CINQUE STELLE, PER LA VITTORIA FINALE ?
«Considerato il quadro di incertezza, nell'ultimo sondaggio prima del black out previsto dalla legge, Demopolis ha scelto di fotografare non soltanto il voto odierno, ma anche l'elettorato certo, costituito da cittadini che dichiarano di avere già compiuto una scelta definitiva, ed il bacino potenziale dei principali partiti a 18 giorni dall'appuntamento elettorale. Se si votasse oggi, il Partito Democratico otterrebbe il 33,5%, il Movimento 5 Stelle il 26,4%. Con un voto certo del 28% per il PD e del 22% per il M5S. Ma con un bacino potenziale molto più ampio, che sfiora il 40% per Renzi e raggiunge il 34% per Grillo che viene sempre più considerato dagli italiani il principale competitor del Premier nel futuro scenario elettorale. In un voto d'opinione come quello per le Europee sono comunque possibili molte sorprese».

E FORZA ITALIA?
«Sembra ormai una sfida a due, quella del 25 maggio. Anche dopo il ritorno in tv di Berlusconi, Forza Italia resta infatti posizionata intorno al 17-18 per cento, con un voto certo del 14 ed un potenziale del 22. Demopolis registra negli ultimi tre mesi una riduzione dei consensi per il principale partito del Centro Destra: Forza Italia, che a fine febbraio si posizionava sopra il 23, perde circa 5 punti rispetto ai giorni dell'insediamento del Governo Renzi. Con molti dei suoi elettori fortemente tentati dall'astensione».

TUTTI A GUARDARE GRILLO, RENZI, BERLUSCONI. MA LORO NON SONO CANDIDATI…
«Un altro dato, rilevato dal Barometro Politico Demopolis prima del black out elettorale, colpisce particolarmente. Poco più un elettore su quattro sa indicare un candidato alle Europee nella lista che immagina di votare. Il 73% degli italiani non ha invece alcuna idea di chi siano i candidati al Parlamento di Strasburgo nel proprio collegio elettorale. Ad incidere sulle scelte degli italiani saranno ancora una volta i leader politici e la loro abilità mediatica negli ultime settimane che precedono il voto. Nella percezione dell'opinione pubblica principali protagonisti della campagna elettorale saranno Beppe Grillo e Matteo Renzi. Con Silvio Berlusconi indicato da poco meno di un quarto degli italiani intervistati dall'Istituto Demopolis: una scelta dunque tra 3 leader, nessuno dei quali è personalmente in lista per le Europee del 25 maggio».

I PARTITI IN CORSA, I LEADER IN ANSIA PER L’ESITO DI QUESTA COMPETIZIONE, SONO DECISAMENTE PIÙ DI TRE. LE FORZE MINORI RISCHIANO DI RESTARE STRITOLATE ?
«Il Nuovo Centrodestra di Alfano (con l’Udc) e la Lega Nord si attestano oggi, a livello nazionale, poco al di sotto del 6%, con un numero di elettori leggermente più ampio che non esclude comunque di poter votare i due partiti. Molto vicine al 4% necessario per l’accesso al Parlamento di Strasburgo appaiono al momento Fratelli d’Italia con il 4,1% e l’Altra Europa con Tsipras con il 4%. Ma si tratta di una fotografia odierna delle intenzioni di voto destinata come sempre a cambiare nei 18 giorni di campagna elettorale che mancano al voto per le Europee. Sono ancora in molti gli elettori che devono compiere una scelta».

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