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Ufficio antifrode europeo: "Recuperare 400 milioni di euro"

BRUXELLES. L'Olaf, l'Ufficio antifrode europeo, ha presentato a Bruxelles il suo rapporto d'attività 2013 illustrando risultati definiti dal direttore generale Giovanni Kessler “eccezionali”, ma ribadendo con forza la necessità della costituzione di una Procura europea e annunciando per l'Italia entro la fine dell'estate la chiusura di un procedimento 'di profilo nazionale', ma senza volere entrate nei dettagli, com'è consuetudine per l'Olaf riguardo ai procedimenti in corso sia per tutelare l'indagine stessa che i diritti delle persone coinvolte.
Risultati “eccezionali” perché l'Olaf nel 2013 ha raccomandato il recupero di 402,8 milioni di euro, mai così tanti, e di questi 111.7 soltanto nel settore dei fondi strutturali. E dall'altra parte i cittadini e le istituzioni hanno trasmesso il maggior numero di sempre di segnalazioni potenzialmente rilevanti dal punto di vista investigativo, ben 1.294, segno anche di una maggiore presa di coscienza delle problemtaiche e della fiducia nella capacità dell'Olaf di affrontarle. E da parte sua l'Olaf ha portato a termine un numero record di indagini, 293 procedimenti, e la durata media di un'indagine è scesa a 21,8 mesi, si tratta della più breve durata media d'indagine da oltre cinque anni a questa parte. E' stato ridotto anche il tempo necessario per decidere preliminarmente se istruire o no un fascicolo, in media nel 2013 di 1,8 mesi con una riduzione in due anni di oltre il 70% del tempo occorrente. L'Olaf infine nel 2013 ha formulato 335 raccomandazioni, quindi in un solo anno più che negli ultimi cinque anni.

"Nel 2014 confidiamo di poter continuare a svolgere bene la nostra attività investigativa e di far progredire la strategia antifrode – ha affermato con determinazione Kessler – e continueremo a sostenere attivamente la Commissione nei suoi piani per stabilire una Procura europea perché tale progetto è un elemento chiave per una migliore protezione degli interessi finanziari dell’Unione europea”. L'Olaf ha fornito infatti già un sostanziale contributo tecnico per l'elaborazione della proposta legislativa della Commissione presentata in luglio sull'istituzione di una Procura europea. Questa iniziativa contribuirà a garantire che le frodi a danno del bilancio dell'UE e i loro autori vengano perseguiti allo stesso modo in tutta Europa. Inoltre, data la sempre maggiore frequenza con cui si verificano casi complessi di frode con dimensione internazionale, nel 2013 l'OLAF ha ampliato il suo raggio d'azione stipulando una serie di accordi di cooperazione con partner europei e paesi terzi.

Per quanto riguarda la Sicilia Kessler ha confermato che si tratta di una delle regioni dove si è investigato molto e dove gli interessi mafiosi sui fondi europei sono innegabili “dal momento che le organizzazioni mafiose hanno ancora un certo controllo del territorio e sopratutto ora che i fondi europei sono i soli fondi pubblici che circolano”. In generale però in Italia “non c'è ancora un sufficiente uso legittimo e accorto dei fondi europei - ha concluso Kessler - non ci sono ancora sufficienti controlli. Ma l'Olaf ha un'eccellente collaborazione con la Guardia di Finanza e le Procure italiane”.

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