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In migliaia senza contratto, scatta la protesta

Il ritardo della Finanziaria bis costa il posto a forestali, stagionali dei consorzi di bonifica e dipendenti della formazione. I sindacati fissano un calendario di manifestazioni, oggi la prima a Palermo, all’assessorato del Lavoro

PALERMO. I primi seimila operai forestali dovevano entrare in servizio fra fine aprile e il 2 maggio, così come un migliaio di stagionali dei consorzi di bonifica. Ma la scadenza è saltata e probabilmente non se ne farà nulla fino a fine mese. Mentre per 1.800 dipendenti della formazione professionale impegnati in progetti di orientamento del Ciapi la doccia fredda è stata il rinvio della firma del nuovo contratto, prevista per il 2 maggio e spostata a data da destinarsi. Eccoli i primi a perdere il posto per il ritardo della Finanziaria bis.  Va detto subito che il governo garantisce che tutti verranno regolarmente impiegati nel momento in cui la manovra correttiva supererà l’esame dell’Ars. Ma a quel punto le emergenze potrebbero essere ancora più pesanti visto che a giorni dovrebbero entrare in servizio anche altri 8 mila forestali, ma la chiamata non arriverà. E i quasi 500 trattoristi dell’Esa vedranno scadere il progetto in cui sono impiegati a fine maggio. È una lunga serie di scadenze mancate, che ha convinto i sindacati a fissare un calendario di proteste come non se ne vedevano da tempo. I primi a scendere in strada, stamani, saranno i lavoratori degli enti di formazione trasferiti l’anno scorso al Ciapi di Priolo: hanno lavorato a un progetto di orientamento professionale chiamato Spartacus e scaduto il 23 aprile. «Avevamo ottenuto garanzie dal governo - spiega Giuseppe Raimondi della Uil - che questo personale sarebbe stato impiegato entro il 5 maggio nel programma Youth Guarantee che prevede orientamento, formazione e apprendistato per 50 mila giovani. Ma anche in questo caso l’impegno non è stato rispettato. E per di più non è stata garantita neppure la cassa integrazione». Stamani una parte di questi 1.800 lavoratori protesterà sotto la sede dell’assessorato, in via Trinacria a Palermo. Una protesta sposata da Forza Italia con Vincenzo Figuccia: «Il governo eviti la macelleria sociale».
Ma la protesta più massiccia scatterà venerdì. Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil porteranno in strada in ogni capoluogo di Provincia i forestali. E a Palermo scatteranno ben quattro sit-in sotto le sedi degli assessorati al Lavoro, Agricoltura e Bilancio e sotto la presidenza della Regione. «I lavoratori che dovevano svolgere 151 giornate - spiega Fabrizio Colonna della Cisl - dovevano entrare in servizio nei giorni scorsi ma non è stato così. Sono 7 mila circa e a parte un migliaio che è stato impiegato grazie a fondi europei, gli altri sono tutti in attesa. A giorni dovrebbero poi entrare in servizio gli operai che svolgeranno 101 giornate. Ma ci è stato anticipato che non verranno chiamati neppure loro». La situazione è molto tesa anche perchè, aggiunge Gaetano Pensabene della Uil, «era stato firmato un accordo col governo per pianificare l’entrata in servizio di tutti i contingenti dei forestali. Ma tutto è saltato». Cgil, Cisl e Uil protestano perchè «in questo momento non si sta facendo alcuna attività di prevenzione dei boschi. E la stagione calda è ormai alle porte. Si rischia un’emergenza ambientale».
L’assessore all’Agricoltura, Ezechia Reale, prova a riportare i sindacati al tavolo di trattativa: «Senza la Finanziaria bis non abbiamo un soldo da impiegare per far lavorare i forestali. Dunque la protesta in questo momento può solo esasperare gli animi. Dal momento della pubblicazione in Gazzetta ufficiale della manovra saremo in grado di far lavorare tutti. E confido nella collaborazione del Parlamento per accelerare i tempi». Reale sottolinea che «abbiamo la stessa emergenza per un migliaio di stagionali dei consorzi di bonifica che non abbiamo potuto avviare al lavoro perchè mancano dai 3 ai 6 milioni. Anche in questo caso attendiamo la Finanziaria bis. L’abbiamo spiegato e i lavoratori hanno interrotto la protesta».
All’Ente sviluppo agricolo sono riusciti invece a prendere un mese di tempo: i circa 500 trattoristi dovevano essere impiegati già da aprile in attività agricole ma non ci sono i soldi. E allora il commissario Francesco Calanna ha trovato nel proprio bilancio un milione per farli lavorare in un progetto di un mese legato alla prevenzione del dissesto idrogeologico: «Ma se non viene approvata la Finanziaria bis al più presto - commenta Calanna - che Dio ci aiuti...».

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