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Lumache, boom di allevamenti Anche la Sicilia scopre il business

Nell’Isola sono già venti i produttori che si dedicano all’elicicoltura. Un aumento legato ad una crescita dei consumi di questo mollusco di terra e di tutti i suoi derivati

RAGUSA. L’elicicoltura siciliana, l’allevamento delle lumache, va veloce. A confermarlo è la nascita di nuovi allevamenti nell'Isola. Sono già circa una ventina i produttori presenti, pochi se paragonati a quelli che si occupano di altri allevamenti, ma se consideriamo che le chiocciole sono un prodotto di nicchia, il numero non è poi così piccolo. Negli ultimi anni inoltre si sta assistendo ad una crescita dei consumi di questo mollusco gasteropodo e dei suoi derivati, tanto che l'offerta stenta a soddisfare le richieste. Ad occuparsi di elicicoltura è Giuseppe Alì della Lumacheria Val di Noto: «La mia avventura è iniziata 15 anni fa, quando quasi per gioco decisi di lanciarmi in questo settore. Iniziai con 10 recinti. Oggi il consorzio di cui ho contribuito la nascita distribuisce lumache provenienti da quasi 30 ettari, ben 1200 recinti».
L'area mediterranea è senza dubbio l'habitat ideale dell'Helix aspersa: la presenza di resti di fossili fanno pensare che questo gasteropode sia da sempre esistito in Sicilia e sia riuscito ad evitare l'estinzione adattandosi perfettamente. «Il clima siciliano - precisa Alì - crea condizioni ottimali di allevamento, permettendo un ciclo di produzione continuo». Gli impianti sono realizzati a campo aperto all'interno di recinti dotati di impianto di irrigazione. I primi di marzo si procede alla semina delle verdure che serviranno sia come ambiente sia come nutrimento, poi si inseriscono i riproduttori. I piccoli cominciano a essere visibili verso fine maggio. Nella fase di ingrasso nella dieta si aggiungono mais, orzo, avena. La raccolta delle lumache si effettua manualmente ad ottobre. Dopo una fase di spurgo-asciugatura, vengono messe in sacchi di rete forata ed infine confezionati. «Allevare lumache conviene - continua Giuseppe Alì -, produrre in Sicilia ha un costo molto contenuto grazie al clima. Per quanto invece riguarda i mercati questi sono sia nazionali che esteri. Attualmente i prezzi sono buoni: variano da 6 euro per l'ingrosso fino ai 10-12 euro per la ristorazione. L'unico lato negativo è che si tratta di un'attività complessa: la filiera è composta da molti elementi, l'improvvisazione può portare al fallimento». Il settore è in crescita grazie all'avvento della bava di lumaca, usata da un numero crescente di azienda cosmetiche e farmaceutiche.
La bava di lumaca presenta delle sostanze che la rendono un ingrediente cosmetico unico. La presenza di allantoina stimola la rigenerazione dei tessuti, mentre l'elastina rende elastica la pelle. Ma ciò che si utilizza della lumaca è innanzitutto la sua carne pregiata, ad alto valore nutritivo per il contenuto proteico simile a quello del tuorlo d'uovo. Pochissimi i grassi e molti i sali minerali, quali calcio e fosforo. Su un allevamento rigorosamente biologico ha deciso invece di investire Luca Interlandi della Lumacheria Sicilia, il cui allevamento si trova a Mineo: «La nostra filosofia aziendale è il biologico accanto al portare avanti solo la lumaca siciliana che un buon intenditore riesce a distinguere da quelle importate dai Paesi dell'Est o dal Nord Africa. E questa non solo la alleviamo ma la trasformiamo lungo tutta la filiera, realizzando sughi, contorni e caviali di lumache, questi ultimi molto richiesti nei ricchi paesi esteri».
In un momento di grave crisi economica, puntare sull'elicicoltura rappresenta dunque un'ottima scommessa. A confermarlo è anche Davide Merlino della Lumaca Madonita, giovanissimo produttore che insieme a due suoi amici, è riuscito a dar vita a Campofelice di Roccella al più grande allevamento di lumache in Italia. Una sfida iniziata nel 2006 e che oggi sta consentendo a questa realtà con i suoi 2 ettari di impianto e 77 recinti, di produrre circa 15 tonnellate di lumache all'anno: «Questo settore può dare tantissime soddisfazioni e per questo noi siamo sempre disponibili a dare la possibilità a chi decide di realizzare un allevamento di appoggiarsi a noi per avere il know how necessario e tutti i consigli utili per avviare una nuova attività».

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