Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Capigruppo all'Ars dinanzi alla Corte dei Conti: in udienza su anomalie nei rendiconti

 PALERMO. Un’udienza fiume per fare chiarezza sulle spese dei Gruppi parlamentari all’Assemblea regionale. Contratti di collaborazione, regali, missioni, ma anche ipad e cene: i parlamentari che nel 2013 hanno presieduto i Gruppi si stanno alternando dalle 16 davanti ai giudici della sezione di controllo della Corte dei Conti per chiarire tutta una serie di anomalie sui rendiconti depositati nei giorni scorsi. Il decreto Monti recepito dalla Sicilia, infatti, per la prima volta obbliga a consegnare i rendiconti dei Gruppi parlamentari alla Corte dei Conti che può così esaminare le spese per chiarire che siano state legate ad attività istituzionali. Il sospetto, invece, è che in molti casi siano stati utilizzati fondi pubblici per altre finalità, spesso elettorali.
Diverse le posizioni dei parlamentari. I giudici hanno apprezzato il chiarimento fornito da Baldo Gucciardi, capogruppo del Pd, sulle spese per un autista e sui contratti siglati solo con i dipendenti storici del Gruppo, i cosiddetti “stabilizzati”. E Giancarlo Cancelleri, ex capogruppo del Movimento Cinque Stelle, ha invece ammesso di avere commesso solo una “leggerezza”, avendo fatto transitare nel conto del gruppo i fondi donati dai cittadini che non sono stati spesi durante la campagna elettorale.
Sfumato il tentativo di rinvio dell’udienza richiesto durante la discussione da due capigruppo, Toto Cordaro del Pid-Fi  e Girolamo Fazio del Misto: «Abbiamo ricevuto comunicazione di questa adunanza solo il 30 aprile, vorremmo avere il tempo di integrare la documentazione: due o tre giorni», hanno detto. Ma il presidente Maurizio Graffeo ha spiegato che «il legislatore nazionale fissa il termine di 30 giorni, che scadono proprio oggi. Purtroppo non abbiamo la possibilità di spostare i termini».
Intanto, le norme del decreto Monti stabiliscono anche che “entro trenta giorni dalla propria costituzione, ciascun Gruppo approva, in emani un proprio regolamento interno che è trasmesso alla Presidenza dell’Assemblea nei successivi cinque giorni. Il regolamento è  pubblicato nel sito internet dell’Assemblea”.
Ma ad oggi, sul sito dell’Ars all’indirizzo www.ars.sicilia.it, gli unici due Gruppi ad aver pubblicato il regolamento interno, che stabilisce le modalità di impiego dei fondi pubblici, sono il Pid-Fi e il Misto.

AGGIORNAMENTO DELLE 20.48. È durata quasi 5 ore l'udienza pubblica dei capigruppo dell'Assemblea siciliana davanti alla sezione di controllo della Corte dei Conti, convocati per fornire chiarimenti rispetto ad alcune spese considerate anomale nell'ambito dell'esame dei rendiconti del 2013, in fase di conclusione.   
I maggiori rilievi riguardano i pagamenti di alcuni dipendenti cosiddetti "stabilizzati", 86 persone, alcune con vent'anni di servizio, messe a disposizione dei gruppi, a inizio legislatura, e i cui compensi vengono garantiti dal bilancio dell'Assemblea, somme che in alcuni casi sarebbero state integrate e in altre anticipate, indebitamente secondo la Corte. Quasi tutti i capigruppo hanno spiegato di essersi limitati ad applicare le delibere del Consiglio di Presidenza dell'Ars.
Nel caso dei Drs, il capogruppo Giuseppe Picciolo ha evidenziato di avere chiesto a due dipendenti, ai quali sarebbero stati corrisposti emolumenti non dovuti, di restituire le somme: uno dei due lo ha già fatto, l'altro ha richiesto una rateizzazione. La cifra più alta è stata contestata all'ex Pdl ora Ncd, 84 mila euro.   
Tra le spese «anomale» ci sono anche pranzi alla buvette di Palazzo dei Normanni, cene, necrologi, acquisto di carburante, rimborsi per spese telefoniche. Ai 5stelle i giudici hanno chiesto lumi su un componente che faceva parte della delegazione di deputati regionali che effettuò un viaggio a Bruxelles e su alcuni movimenti nel conto corrente. «Finalmente - ha detto a margine Cancelleri - c'è qualcuno che controlla le spese all'Ars». Assente all'udienza il capogruppo del Mpa-Pds, Roberto Di Mauro.    
Raccolte le controdeduzioni dei politici, la Corte adesso, a breve, dovrà approvare o meno i rendiconti dei gruppi; in caso di mancata parifica, la documentazione sarà trasmessa alla sezione giurisdizionale della Corte per l'apertura di eventuali indagini.

Caricamento commenti

Commenta la notizia