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Precari a picco: dopo i ritardi impossibile pagarli

L’assessorato regionale al lavoro ha già sforato il patto di stabilità: bloccate le risorse per i loro stipendi. La nuova emergenza comunicata ai sindacati. Bruno tratta una rivisitazione dei tetti di spesa, ma i tempi saranno lunghi

PALERMO. Già sforato il patto di stabilità, l’assessorato regionale al Lavoro blocca i pagamenti per i 18.500 precari degli enti locali. Un problema che riguarderà anche gli ex lavoratori degli enti di formazione impiegati in progetti speciali del Ciapi di Priolo. Alla Regione si è accesa la spia rossa. Perchè se uno degli assessorati più ricchi, il Lavoro, è già in emergenza per i tetti di spesa e ha dovuto bloccare tutti i pagamenti, il problema potrebbe presto estendersi a tutta l’amministrazione regionale.
Dopo le proteste dei sindaci, che non ricevono dall'autunno scorso i fondi per pagare i contrattisti e per questo hanno bloccato le stabilizzazioni, i vertici dell’assessorato al Lavoro hanno comunicato ieri ai sindacati la nuova emergenza. Non c’è solo il taglio di finanziamenti (7% in meno rispetto al 2012) c’è pure un problema più grande: «È vero che ai Comuni dovremmo ancora versare il finanziamento dei precari riferibile all’ultima tranche del 2013 - ha detto la dirigente Anna Rosa Corsello - ma è vero anche che materialmente il pagamento andrebbe disposto adesso, nel 2014. E poichè abbiamo già sforato il patto di stabilità, non siamo in condizioni di pagare».
Il patto di stabilità a cui si riferisce la Corsello è la quota interna, che ogni anno viene assegnata dalla Ragioneria generale a ogni ramo di amministrazione per far rientrare l’intera Regione nei paletti concordati con lo Stato. È il giro di vite imposto dalla mancanza di risorse. «Noi - conclude la Corsello - avevamo manifestato a inizio d’anno un fabbisogno di 387 milioni ma ci è stata autorizzata una spesa di 87 milioni. E in questo momento abbiamo già sforato per 18 milioni. Non possiamo pagare più niente, neanche il rimborso delle missioni. E ad attendere ci sono gli sportelli multifunzionali e il progetto Spartacus». Il neo assessore al Lavoro, Giuseppe Bruno, sta già trattando una rivisitazione dei tetti di spesa: ma dovrà attendere che l’assegnazione dei limiti venga ridiscussa, spostando da un assessorato all’altro quote di spesa autorizzata. Una procedura non brevissima.
Nell’attesa i precari (contrattualizzati per uno o tre anni) possono sperare solo in una maggiore disponibilità di risorse dell’assessorato alle Autonomie Locali, visto che da quest’anno (per i pagamenti contabilmente riferibili al 2014) la competenza è passata agli uffici guidati da Patrizia Valenti. Che però a sua volta deve fare i conti con la crisi di risorse per finanziare i Comuni.
Intanto i sindacati sono già in rivolta. Per Massimo Bontempo, Giuseppe Cardenia e Giuseppe Leggio - leader dell’Mgl - «la situazione è drammatica e siamo stati gli unici a dirlo anche quando tutti i partiti si vantavano delle norme inserite in Finanziaria». Blocco dei pagamenti a parte, il Movimento giovani lavoratori protesta perchè «la Finanziaria prevede di assegnare per il 2014 le stesse risorse del 2013. Ma l’anno scorso c’è stato un forte taglio, che dunque si ripeterà quest’anno». Il timore dietro l’angolo è che, anche quando la spesa verrà sbloccata, i sindaci debbano ricorrere a taglio degli stipendi: «In effetti - spiega Paolo Amenta, vice presidente dell’Anci - quest’anno la Regione ha previsto un capitolo di bilancio che tecnicamente non è destinato al pagamento dei precari. Anche se è chiaro che questi soldi ai sindaci serviranno per i contrattisti. Ma, non essendo formalmente vincolati ai precari, non coprono per intero la spesa di ogni contratto. Dunque o il Comune aggiunge somme proprie o bisogna pagare stipendi solo in base ai soldi disponibili e ridurre le ore di lavoro».
L’emergenza precari è stata al centro dell’incontro di ieri fra governo e Anci, ed è stato deciso di creare un tavolo tecnico per affrontare i problemi. Ma i sindaci restano fermi sullo stop alle procedure di stabilizzazione davanti alle incertezze finanziarie della Regione.
I sindaci hanno anche ritenuto «inccettabile la proposta del governo» su tutte le altre emergenze. L’assessore Patrizia Valenti ha assicurato che a giorni verrà erogata una prima tranche di finanziamenti ordinari (per i servizi) e che in autunno si potrebbero stanziare altre somme per tentare di compensare i tagli della Finanziaria di gennaio. Ma i sindaci hanno lamentato «un taglio di risorse di 100 milioni che andrebbe compensato e che dovrebbe aggiungersi a ulteriori finanziamenti per garantire tutti i servizi». Servirebbero quindi fra i 100 e i 200 milioni «altrimenti - ha detto il presidente dell’Anci, Leoluca Orlando - tutti i Comuni con più di 5 mila abitanti dovrebbero fare i conti con riduzioni di spesa che vanno dal 5 al 60% e nessuno sarebbe in grado di approvare i bilanci».

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